ATTUALITÀ - 11 ottobre 2025, 12:45

Per AVS la Valle d'Aosta è a rischio oligarchia

Alleanza Verdi e Sinistra-Rete Civica denuncia la “manomissione” della legge sui limiti di mandato: «Così si scardina la democrazia regionale»

Il clima politico valdostano si accende nuovamente attorno a un tema che tocca il cuore stesso della democrazia: i limiti di mandato per assessori e sindaci. A lanciare l’allarme è Alleanza Verdi e Sinistra-Rete Civica, che in un duro comunicato parla apertamente di «rischio oligarchia in Valle d’Aosta».

«In una Regione che ha grandi disponibilità finanziarie ed enorme capacità di spesa», si legge nella nota, «il partito più potente è quello degli assessori regionali. Poi, siccome le disponibilità finanziarie ricadono in varie forme anche sui Comuni, il secondo partito è quello dei sindaci». Una fotografia amara ma lucida di un sistema politico che, secondo il gruppo, rischia di diventare autoreferenziale e impermeabile al ricambio.

Il comunicato ricorda che in passato, proprio per evitare il consolidarsi di poteri personali e reti clientelari, il legislatore regionale aveva introdotto limiti precisi ai mandati consecutivi sia per i membri della Giunta sia per i sindaci. «Ora però», prosegue la nota, «si sta assistendo a un vero e proprio dietrofront».

Già nella scorsa legislatura, ricorda il gruppo, «il limite ai mandati consecutivi dei sindaci è stato scavalcato con una norma ad hoc». Oggi, invece, l’attenzione si sposta sui componenti della Giunta regionale: «Con una decisione arbitraria si cerca di cancellare anche il limite ai mandati per gli assessori regionali», denuncia la coalizione rosso-verde.

La legge regionale in questione, approvata nel 2007, è definita «chiarissima» dal gruppo: «Chi ha ricoperto per due legislature consecutive cariche all’interno della Giunta regionale non è, allo scadere della seconda legislatura, eleggibile all’interno della Giunta nella successiva legislatura». Nonostante ciò, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale avrebbe scelto di imboccare una via interpretativa.

«Oggi, con tre voti contro due, l’Ufficio di Presidenza ha deciso che la legge sui limiti di mandato non va applicata, ma va interpretata», si legge ancora nel comunicato. Per sostenere questa scelta, sarà incaricato un professore di diritto costituzionale affinché offra una lettura che permetta di “superare” il vincolo scritto.

«È un precedente grave», avvertono da Alleanza Verdi e Sinistra-Rete Civica, «perché significa piegare la legge al volere politico di chi in maggioranza ha più peso specifico. È l’ennesimo episodio di forzatura e manomissione delle leggi regionali».

Il gruppo non usa mezzi termini nemmeno nei confronti dei diretti interessati: «Rimane il fatto che Testolin e Bertschy non possono fare parte della prossima Giunta regionale, sarebbe la quarta in cui ricoprono un incarico. Se verranno nominati, impugneremo le nomine».

Il messaggio finale è chiaro e politico: «Non è una battaglia personale, ma una difesa della democrazia valdostana. I limiti di mandato servono a garantire il ricambio, la trasparenza e l’equilibrio dei poteri. Cancellarli significa tornare a un sistema oligarchico, dove pochi decidono per tutti».

L’appello di Alleanza Verdi e Sinistra-Rete Civica arriva dunque come un monito alla classe dirigente regionale, ma anche come avvertimento a chi pensa che le regole possano essere “interpretate” a seconda della convenienza politica del momento.

red/pol