CRONACA - 07 ottobre 2025, 20:55

La terra non mente, ma a volte qualcuno mente sulla terra

Condannato l’imprenditore valdostano Flavio Perrin: dieci mesi e confisca di 164 mila euro per indebita percezione di fondi agricoli

foto di repertorio

Il Tribunale di Roma ha disposto la condanna e la confisca per l’imprenditore di Torgnon, accusato di aver dichiarato il possesso di terreni non propri per ottenere aiuti Agea. La Regione Valle d’Aosta ottiene una provvisionale di 11 mila euro come parte civile.

La terra, si dice, non mente mai. Ma a volte, sulla terra, qualcuno mente. È quanto ha stabilito oggi il Tribunale di Roma, che ha condannato l’imprenditore agricolo valdostano Flavio Perrin, 57 anni, residente a Torgnon, a dieci mesi di reclusione con pena sospesa e ha disposto la confisca di 164.880,01 euro, o di beni di valore equivalente.

L’uomo era accusato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, in parte tentata e in parte consumata. Secondo l’accusa, coordinata dal Pubblico Ministero europeo Adriano Scudieri della sede di Torino, Perrin avrebbe dichiarato falsamente di avere la disponibilità di terreni agricoli a Valtournenche e Torgnon, al fine di ottenere contributi economici dell’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, che ha sede a Roma.

È proprio per la competenza territoriale dell’ente che il procedimento si è svolto nella capitale, dove il Tribunale ha riconosciuto le responsabilità penali dell’imprenditore per condotte avvenute tra la fine del 2020 e l’inizio del 2023.

La sentenza prevede inoltre una provvisionale di poco più di 11 mila euro a favore della Regione Valle d’Aosta, che si è costituita parte civile attraverso l’avvocato dirigente Riccardo Jans. La quantificazione completa del danno economico sarà rimandata al giudizio civile.

La difesa, rappresentata dall’avvocata Orietta Bonifacio, potrà presentare impugnazione una volta depositate le motivazioni della sentenza, attese entro 60 giorni.

Le indagini sono state condotte dal Corpo forestale della Valle d’Aosta, sezione di polizia giudiziaria presso la procura, che ha ricostruito la dinamica delle richieste di contributo e verificato la reale titolarità dei terreni indicati nelle domande. Secondo gli inquirenti, Perrin avrebbe occupato aree agricole e pascoli in modo abusivo, presentandoli come propri al fine di ottenere le erogazioni previste dal Piano di sviluppo rurale.

La Procura europea (EPPO), guidata per l’Italia da Laura Codruța Kövesi, da tempo ha intensificato i controlli sugli aiuti agricoli comunitari, settore in cui frodi e dichiarazioni mendaci sono in costante aumento. La condanna di oggi si inserisce in una più ampia serie di procedimenti che riguardano anche altre regioni alpine, dove le superfici dichiarate nei bandi risultano talvolta gonfiate o non conformi alle mappe catastali.

La confisca disposta dal Tribunale di Roma – 164 mila euro, cifra corrispondente all’importo degli aiuti indebitamente percepiti – rappresenta un segnale forte anche per il comparto agricolo valdostano, che negli ultimi anni ha beneficiato di importanti fondi europei destinati alla valorizzazione della montagna e delle aree rurali.

È un messaggio chiaro contro ogni forma di abuso dei finanziamenti pubblici – osserva un tecnico del settore agrario regionale – perché la correttezza amministrativa è una garanzia per tutti, soprattutto per chi lavora onestamente e rispetta le regole.”

L’inchiesta, nata da controlli incrociati sulle domande di contributo, ha permesso di smascherare un meccanismo apparentemente semplice ma potenzialmente molto dannoso per l’intero sistema degli aiuti agricoli.

La storia di Flavio Perrin, oggi, diventa così anche un monito: la montagna vive di fatica e di fiducia, e nessun finanziamento può valere quanto la credibilità di chi la coltiva.

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