CRONACA - 06 ottobre 2025, 16:15

Reati sui minori in Valle d’Aosta: cala del 26% nel 2024, ma resta alta l’allerta per le vittime femminili

Su 20 casi registrati in regione, il 62% riguarda bambine e ragazze. Dati in controtendenza rispetto al resto d’Italia, dove crescono i reati digitali e familiari. Terre des Hommes lancia un appello: “Servono azioni rapide e integrate per fermare la violenza”

Nel 2024 in Valle d’Aosta sono stati registrati 20 reati commessi ai danni di minori, in calo del 26% rispetto all’anno precedente. Un dato che, se da un lato segna una tendenza positiva sul piano regionale, dall’altro non può far dimenticare la gravità del fenomeno, soprattutto perché il 62% delle vittime è di sesso femminile. È quanto emerge dal Dossier “Indifesa” 2025 della Fondazione Terre des Hommes, basato sui dati forniti dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale e presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La situazione valdostana, pur meno allarmante di quella nazionale, riproduce lo stesso schema di vulnerabilità di genere: nei casi di violenza sessuale e pornografia minorile, le vittime sono esclusivamente femmine. A pesare maggiormente restano i maltrattamenti in famiglia, con 8 episodi nel 2024, in calo del 33%, ma pur sempre la tipologia di reato più diffusa tra i minorenni.

A livello nazionale, invece, il quadro si fa più cupo: 7.204 reati a danno di minori, +4% rispetto al 2023 e +35% sul decennio. A preoccupare di più è la crescita dei reati digitali, come la pornografia minorile (+63%) e la detenzione di materiale pedopornografico (+36%), segno che la rete è sempre più un territorio di rischio per i più giovani.

Le bambine e ragazze rappresentano il 63% delle vittime e la sproporzione diventa evidente nei reati a sfondo sessuale, dove arrivano all’88% dei casi di violenza semplice e all’86% di quelli aggravati. “Il fenomeno dei reati in danno dei minori è complesso – ha sottolineato il generale Antonio Basilicata, Direttore del Servizio Analisi Criminale – e richiede massima attenzione nella prevenzione, nel contrasto e nel supporto alle vittime. Servono campagne informative e azioni mirate per spezzare il terreno socio-culturale dove la violenza attecchisce”.

Secondo l’analisi del Dossier, la famiglia resta il contesto più frequente di violenza. I casi di maltrattamenti familiari in Italia hanno raggiunto quota 2.975, in aumento del 5% in un solo anno e raddoppiati in dieci anni. Segno che, dietro le mura domestiche, molti minori continuano a subire abusi o trascuratezza.

“Questi dati – ha spiegato Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes – ci raccontano di una maggiore fragilità del tessuto sociale e di un ritorno di fiamma della cultura patriarcale. Stiamo assistendo a una rottura di tabù morali e a una crescente legittimazione della violenza di genere. Non possiamo più rimanere a guardare: servono azioni rapide e integrate, capaci di incidere sia sul piano culturale che su quello normativo”.

Di fronte a un quadro tanto delicato, Terre des Hommes rilancia lo sport come luogo di crescita e prevenzione. Con il progetto Sport4Rights, realizzato insieme a Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale e Specchio Magico, si punta a creare contesti sportivi inclusivi e sicuri per i minorenni, con formazione online basata su intelligenza artificiale per educatori, allenatori e operatori.
“Lo sport è un diritto e uno spazio educativo che deve restare sano e accogliente – ha dichiarato Francesca Magliulo, direttrice di Fondazione EOS –. Vogliamo che ogni palestra e ogni campo diventino luoghi dove i giovani crescano liberi, protetti e rispettati nei loro diritti”.

La campagna “Indifesa”, nata nel 2012 in occasione della Giornata mondiale delle bambine, prosegue oggi con l’obiettivo di dare voce alle vittime e promuovere una cultura del rispetto. Nel 2024 ha raggiunto oltre 480.000 bambine e ragazze nel mondo, con progetti contro lo sfruttamento, i matrimoni precoci e la violenza di genere.
Anche in Italia, Terre des Hommes collabora con scuole e federazioni sportive per formare giovani, insegnanti e famiglie. Tra i sostenitori della campagna, anche ACEA, che ha scelto di affiancare la fondazione “nella lotta contro ogni forma di discriminazione di genere”, come ha dichiarato la presidente Barbara Marinali: “Vogliamo contribuire a un domani più equo e inclusivo, dove nessuna bambina si senta più sola”.

pi.mi.