La transizione ecologica passa anche dall’autostrada. Martedì 14 ottobre, alle 11.30, sarà inaugurata in località Les Iles di Brissogne, sulla corsia sud della A5 Aosta-Quincinetto, la prima stazione autostradale di ricarica dedicata esclusivamente ai veicoli elettrici in Italia, realizzata da Ionity in collaborazione con il Gruppo ASTM e la SAV (Società Autostrade Valdostane).
L’evento sarà aperto dai saluti istituzionali del presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, seguiti dagli interventi di Paolo Pierantoni, presidente della SAV, e di Elena Airoldi, country manager Italia e Iberia di Ionity. Dopo il taglio del nastro, gli ospiti potranno osservare da vicino gli ultimi modelli elettrici di diversi car makers internazionali, azionisti della rete Ionity.
Un progetto che vuole essere non solo simbolico, ma pratico. La stazione di Brissogne punta a rendere più agevole la vita dei viaggiatori elettrici, con ricariche ad alta potenza, tempi ridotti e un’infrastruttura integrata con le nuove sfide della mobilità. È un passo avanti per un’autostrada che, storicamente, ha rappresentato l’arteria principale di collegamento tra l’Italia e il cuore dell’Europa.
Ma non è la prima volta che la Valle d’Aosta si ritaglia un ruolo di apripista. Già da tempo, infatti, l’Autoporto di Pollein ospita una delle stazioni Tesla più grandi d’Europa, capace di servire decine di veicoli in contemporanea. Una presenza che aveva già dato un segnale chiaro: la Valle non è un semplice luogo di passaggio, ma può diventare laboratorio e vetrina per soluzioni innovative nel settore energetico e della mobilità sostenibile.
Non mancano però i nodi aperti. La mobilità elettrica resta ancora un tema divisivo: per qualcuno rappresenta il futuro inevitabile, per altri un’illusione costosa che non risolve fino in fondo le questioni ambientali. Tuttavia, ciò che accade in Valle d’Aosta dimostra che l’infrastruttura si sta muovendo. E quando le strutture arrivano, anche le abitudini dei cittadini iniziano a cambiare.
L’inaugurazione del 14 ottobre non sarà quindi solo un taglio del nastro, ma un tassello in più verso un futuro in cui la sostenibilità smetta di essere uno slogan e diventi pratica quotidiana. La Valle d’Aosta, tra montagne e traffici di frontiera, ha deciso di giocare d’anticipo.