La fotografia che emerge dallo spoglio di 33.533 schede, pari al 51,58% del totale, è chiara: l’autonomismo valdostano non solo tiene, ma guadagna terreno. L’Union Valdôtaine vola a 9.455 voti (30,24%), mentre gli Autonomisti di Centro registrano un sorprendente 14,54% (4.545 voti). Insieme, superano il 44%, diventando l’asse politico più consistente della regione.
Il centrodestra unito mantiene il primato con 9.593 voti (30,68%) e già 7 seggi attribuiti provvisoriamente, ma la leadership appare più fragile del previsto. Forza Italia – Insieme Ensemble – La Renaissance si conferma capofila con 10,72% (3.350 voti) e ben 4 seggi. Fratelli d’Italia segue con 11,02% (3.446 voti) e 3 seggi, mentre la Lega Vallée d’Aoste arranca con appena 8,95% (2.797 voti), un risultato che segna il tramonto dell’exploit del 2020, quando il partito portò a casa 11 consiglieri ed espresse per sei mesi il presidente della Regione.
Tra gli altri, il PD-Federalisti Progressisti ottiene un dignitoso 8,06% (2.519 voti) con 1 seggio, mentre le liste civiche e ambientaliste si attestano attorno al 5-6%: Alleanza Verdi Sinistra (5,98%), Valle d’Aosta Aperta (5,74%) e Valle d’Aosta Futura (4,77%).
Lo spoglio è ancora lungo, ma la partita sembra già indirizzata: gli autonomisti, divisi in due tronconi, mostrano una vitalità che pochi avevano previsto, e l’UV da sola incalza la coalizione di centrodestra. Per la Lega, invece, il calo appare strutturale: il ruolo di forza trainante del passato si è dissolto.
Ecco la fotografia dei voti in percentuale:
Union Valdôtaine: circa 30%
Autonomisti di Centro: poco sotto il 15%
Forza Italia - Insieme Ensemble - La Renaissance: intorno all’11%
Fratelli d’Italia: poco sopra l’11%
Lega Vallée d’Aoste: circa 9%
PD - Federalisti Progressisti VdA: circa 8%
Alleanza Verdi Sinistra: intorno al 6%
Valle d’Aosta Aperta: intorno al 6%
Valle d’Aosta Futura: circa 5%
Il dato clamoroso è il vantaggio netto dell’Union Valdôtaine, che da sola ha quasi il doppio dei voti della seconda lista. Il resto del quadro vede una frammentazione abbastanza equilibrata tra centrodestra e centrosinistra, con i nuovi soggetti autonomisti che riescono a collocarsi subito in seconda posizione.