Ad Arnad, lungo la trafficata via Nazionale, oggi non si è parlato solo di autobus. Si è parlato di futuro, di come due aziende valdostane – CVA e V.I.T.A. – abbiano deciso di scrivere insieme un pezzo di transizione ecologica, con la concretezza di chi non si limita alle dichiarazioni di principio.
La conferenza stampa si è svolta nella sede di V.I.T.A. S.p.A., ma la portata dell’accordo guarda ben oltre le mura aziendali: dieci stazioni di ricarica rapida, autobus elettrici di nuova generazione e una fornitura garantita di energia 100% rinnovabile. Un pacchetto che mette in dialogo l’energia prodotta in Valle e il trasporto che collega valli, città e scuole.
“La collaborazione con V.I.T.A. S.p.A. – ha dichiarato Enrico De Girolamo, Direttore Generale di CVA – esprime pienamente la capacità di CVA S.p.A. di offrire soluzioni energetiche integrate, in grado di accompagnare la transizione ecologica dei settori strategici regionali.”
Una scelta che ha anche una valenza simbolica. In un’epoca in cui la sostenibilità rischia di ridursi a slogan, vedere un autobus che “lavora” attivamente contro l’inquinamento significa dare forma concreta a un’idea.
“L’accordo con CVA – ha commentato Jean Pierre Calliera, Presidente e Amministratore Delegato di V.I.T.A. – costituisce un passaggio strategico nel percorso di transizione energetica intrapreso dalla nostra azienda. L’impiego di energia rinnovabile prodotta localmente per alimentare la nuova flotta elettrica rappresenta un investimento mirato, capace di generare benefici ambientali e operativi nel lungo periodo.”
Calliera ha parlato di 6 milioni di euro di investimento, di cui 2 milioni messi direttamente dall’azienda e 4 milioni ottenuti da finanziamenti. Numeri che raccontano una scelta industriale coraggiosa in un settore, quello del trasporto pubblico, spesso segnato da cronica mancanza di mezzi e investimenti.
Ma la forza di questo accordo non sta solo nei milioni spesi: sta nel fatto che si tratta di due aziende valdostane che hanno deciso di collaborare. Non è scontato, in un Paese dove le partnership pubblico-private faticano a consolidarsi. Qui invece l’intesa è chiara: infrastruttura, energia, servizio al territorio.
Il tutto dentro un quadro strategico già tracciato: la Road Map regionale “Fossil Fuel Free 2040”, che mira a decarbonizzare progressivamente la Valle d’Aosta, allineandosi con l’Accordo di Parigi e le raccomandazioni dell’IPCC.
Questa alleanza, dunque, non è solo cronaca aziendale: è anche un segnale politico ed economico. Dimostra che la Valle può essere laboratorio credibile di innovazione sostenibile. Se altrove i progetti si arenano tra annunci e rinvii, qui arrivano autobus, colonnine e contratti firmati.