FEDE E RELIGIONI - 07 settembre 2025, 13:32

Frassati santo della montagna. Uncem: modello anche per la Valle d’Aosta

Canonizzato insieme a Carlo Acutis, il giovane torinese diventa punto di riferimento anche per le comunità alpine. Bussone e Barocco: “Un esempio moderno, non bigotto, che unisce fede, amicizia e montagna”.

Pier Giorgio Frassati è stato proclamato santo oggi, insieme a Carlo Acutis, da Papa Leone. È un santo della Montagna, e la sua figura parla anche alla Valle d’Aosta, dove la spiritualità delle vette e l’impegno sociale si intrecciano profondamente con la vita delle comunità.

La sua breve esistenza (1901-1925) fu segnata dall’impegno sociale, dall’aiuto ai poveri, dalla preghiera e da un amore sconfinato per la montagna. “L’abilità sportiva dello scalatore è paradigma della spiritualità di Pier Giorgio; la sintesi tra vita contemplativa e vita attiva trova un felice slogan nella sua regola Verso l’alto, che indica un continuo esercizio di crescita, di ricerca, di allenamento”, scrivono i biografi. E ancora: “L’intreccio tra preghiera, partecipazione ai sacramenti, lettura della Parola ed esercizio della carità si misura attorno all’intensità di questa tensione a crescere, a salire. La montagna in questo senso è metafora straordinariamente chiara per spiegare la spiritualità laicale, il movimento parte perché è la vetta che ti ‘chiama’, ma anche il cammino diventa passo dopo passo più gustoso”.

Una spiritualità che continua a ispirare anche oggi. “Un esempio moderno e per tutti. Non certo bigotto. Aristocratico, ma per il popolo e dentro il suo tempo”, conferma Marco Bussone, presidente nazionale Uncem. Concetto ribadito da Jean Barocco, consigliere nazionale Uncem, che sottolinea come “la figura di Frassati parli ai giovani delle comunità alpine di oggi, ricordando che la montagna non è solo sport e fatica, ma anche occasione di crescita, di amicizia e di impegno civile”.

Proprio da un’esperienza in montagna nacque una delle sue intuizioni più vivaci: durante una gita con gli amici più cari nel maggio 1924, Frassati fondò la “Compagnia dei tipi loschi”, una fraternità goliardica solo in apparenza, perché in realtà costruita su preghiera, amicizia cristiana e fedeltà reciproca. Segno che la santità, come ricordano i promotori, non si gioca sul terreno dell’eccezionalità, ma si radica nel quotidiano.

Un modello che oggi la Valle d’Aosta può raccogliere: contro i nuovi egoismi e i rischi di isolamento, l’eredità di Pier Giorgio Frassati diventa invito a valorizzare ciò che unisce, a partire dalle montagne che per lui furono cammino fisico e spirituale, e che continuano a rappresentare per le comunità alpine un terreno di incontro, di solidarietà e di speranza.

pi.mi.