CRONACA - 04 settembre 2025, 11:46

Nuove truffe su WhatsApp: dagli sms ingannevoli ai contatti anonimi generati dall’IA

La Polizia di Stato avverte: attenzione ai messaggi sospetti che chiedono dati personali o invitano a cliccare link esterni. Gli esperti spiegano come riconoscerli e difendersi

Negli ultimi giorni circola in Italia un nuovo tentativo di truffa che prende di mira gli utenti WhatsApp, sfruttando notifiche false per spingerli a condividere informazioni sensibili. La Polizia di Stato ha lanciato l’allarme, ricordando che nessuna verifica dell’account viene richiesta via messaggio.

Parallelamente, si diffondono anche altre frodi, come quella del contatto anonimo che invia foto false generate dall’intelligenza artificiale per instaurare un rapporto ingannevole.

Il meccanismo è semplice: un messaggio avverte che l’account WhatsApp non è verificato e invita a cliccare su un link. L’utente, spaventato dall’idea di perdere l’accesso, viene indotto a inserire dati personali su una pagina web fasulla. Segnali come errori grammaticali, loghi sgranati o un linguaggio poco chiaro dovrebbero far scattare subito l’allarme.

Un’altra minaccia recente riguarda le false identità su WhatsApp. Lo schema prevede una telefonata iniziale, seguita dalla richiesta di spostare la conversazione sull’app di messaggistica. Poco dopo arrivano foto – spesso di giovani donne dai tratti orientali – in realtà generate dall’intelligenza artificiale. L’obiettivo è instaurare un rapporto che può sfociare in truffe romantiche o nella richiesta di credenziali di accesso agli account.

Queste truffe sfruttano la fretta, la paura e la curiosità degli utenti. La promessa di “sbloccare” un servizio o la possibilità di un nuovo contatto interessante spingono molti a cliccare senza riflettere. L’assenza di consapevolezza e la scarsa attenzione ai dettagli grafici o linguistici sono terreno fertile per i cybercriminali.

Come difendersi: i consigli pratici

Non cliccare mai su link ricevuti via sms o chat se non si è certi della loro provenienza.

Verificare sempre la fonte: WhatsApp non chiede verifiche o inserimenti di dati tramite sms.

Controllare la grafica e il testo: errori ortografici, loghi sfocati e frasi sgrammaticate sono campanelli d’allarme.

Diffidare da contatti sconosciuti: se un numero anonimo chiede di chattare o invia foto, è meglio interrompere subito la conversazione.

Non condividere dati personali o password: banche, app e servizi digitali non li richiedono mai via chat.

Segnalare alle autorità: in caso di dubbio, è possibile rivolgersi alla Polizia Postale o consultare i canali ufficiali della Polizia di Stato.

La consapevolezza resta la prima linea di difesa. Imparare a riconoscere i segnali di un tentativo di frode, non lasciarsi guidare dall’ansia e adottare abitudini digitali più prudenti può fare la differenza. In un contesto in cui i criminali sfruttano persino l’intelligenza artificiale, la capacità critica degli utenti è lo strumento più efficace per restare al sicuro.

MESSAGGIO INVIATO – Polizia di Stato
2 settembre alle ore 09:00 • #attentialletruffe

«Un messaggio WhatsApp vi comunica che il vostro account è a rischio perché non verificato e, per non avere successive limitazioni, vi invita a cliccare su un link in cui dovrete inserire dati personali.
Attenzione a questa truffa in cui l’unico scopo è rubare le vostre credenziali. Non fornite mai dati sensibili e segnalate subito il messaggio sospetto.»

Bruno Albertinelli