Le richieste fatte per ottenere il servizio vicino alla propria abitazione hanno spesso ricevuto la stessa risposta: «caricate i rifiuti in macchina e portateli nelle aree apposite».
Purtroppo, l’unica indicazione che possiamo dare – poiché sono i Comuni a stabilire le modalità di raccolta – è quella di chiedere la riduzione della TARI.
La legge, infatti, prevede che l’utente abbia diritto a uno sconto se i cassonetti sono posizionati lontano da casa. È quanto dispone il comma 657 della Legge 147/2013. Uno sconto dovuto, in quanto la distanza costringe il residente a portare personalmente i rifiuti fino al punto di raccolta più vicino, spesso utilizzando la propria auto.
In concreto, si ha diritto alla riduzione TARI se i cassonetti sono lontani e la somma da pagare non può superare il 40% della tariffa. Ciò significa che i cittadini possono ottenere una riduzione fino al 60%.
Lo prevede, a chiare lettere, il comma 657 dell’art. 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Legge di stabilità 2014). La norma stabilisce che, nelle zone in cui non è effettuata la raccolta, la TARI è dovuta in misura non superiore al 40% della tariffa da determinare, anche in maniera graduale, in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita.
Nel calcolo devono essere comprese anche le strade private o interpoderali. Su questo punto si sono espresse più volte le Commissioni tributarie provinciali e regionali, statuendo che la riduzione TARI del 40% non deve essere calcolata solo tra l’ubicazione del cassonetto e il punto d’innesto della strada privata con quella pubblica. Al contrario, anche quel tratto stradale va considerato nel conteggio della distanza.
Per ottenere la riduzione TARI è necessario inoltrare apposita richiesta al Comune. L’agevolazione deve essere prevista dal regolamento comunale, trattandosi di uno “sconto obbligatorio” e quindi sottratto alla discrezionalità dei singoli enti locali.