«Non possiamo tacere». Così si apre la lettera diffusa dall’associazione Ripartire dalle Cime Bianche, che da oltre dieci anni lavora per tutelare e promuovere le unicità dell’alta Val d’Ayas e del Vallone delle Cime Bianche. Un documento che non si limita a evocare il passato, ma lo mette in dialogo con l’urgenza del presente.
«Abbiamo promosso una borsa di ricerca intitolata Oltre la paura, oltre il confine: sentieri di speranza e memorie silenziose nel Vallone delle Cime Bianche» scrive l’associazione. «Vogliamo valorizzare il ruolo delle guide alpine della Val d’Ayas che, tra il 1943 e il 1945, hanno aiutato ebrei perseguitati dal nazifascismo a trovare scampo oltre il confine svizzero».
La memoria, per Ripartire dalle Cime Bianche, non è mai un esercizio astratto. «Lo facciamo per tenere viva la memoria di chi, in un tempo di terrore, seppe rischiare la propria vita per salvare altre vite, opponendosi alla logica della persecuzione e della violenza».
Proprio da qui nasce il ponte con l’attualità. «In nome di questa memoria non possiamo restare in silenzio di fronte al massacro della popolazione civile palestinese a Gaza e alla continua espansione degli insediamenti illegali nei territori occupati della Cisgiordania».
Il tono della lettera non è gridato, ma fermo, consapevole. Gli autori parlano direttamente allo Stato di Israele: «Ci rivolgiamo dunque affinché ponga fine a queste gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale, e intraprenda un percorso di pace giusta che garantisca sicurezza e dignità a tutti i popoli coinvolti».
Il cuore del messaggio è universale. «La storia ci insegna che la sopravvivenza e la libertà di un popolo non possono fondarsi sulla negazione dei diritti di un altro». Un richiamo che abbraccia il passato della Shoah e lo proietta nell’oggi: «Ricordare la Shoah significa anche avere il coraggio di non voltarsi dall’altra parte quando altri popoli subiscono violenze e discriminazioni».
La lettera si chiude con un auspicio che è anche un monito: «Confidiamo che un Paese nato dall’esperienza della persecuzione sappia ritrovare la via del rispetto e della giustizia».
Un messaggio che, partito da Saint-Jacques, piccolo villaggio di Ayas, non è confinato tra le montagne, ma vuole superare ogni confine. È la voce di Ripartire dalle Cime Bianche, un’associazione che sceglie di legare cultura, memoria e responsabilità civile in un gesto di coraggio e di pace.
Lettera aperta
Come associazione Ripartire dalle Cime Bianche – attiva da un decennio ai fini della tutela e della promozione delle unicità dell'alta Val d'Ayas e del Vallone delle Cime Bianche in Valle d’Aosta (Italia) – abbiamo promosso una borsa di ricerca intitolata “Oltre la paura, oltre il confine: sentieri di speranza e memorie silenziose nel Vallone delle Cime Bianche” per valorizzare il ruolo delle guide alpine della Val d’Ayas che, tra il 1943 e il 1945, hanno aiutato ebrei perseguitati dal nazifascismo a trovare scampo oltre il confine svizzero.
Lo facciamo per tenere viva la memoria di chi, in un tempo di terrore, seppe rischiare la propria vita per salvare altre vite, opponendosi alla logica della persecuzione e della violenza.
Proprio in nome di questa memoria non possiamo restare in silenzio di fronte al massacro della popolazione civile palestinese a Gaza e alla continua espansione degli insediamenti illegali nei territori occupati della Cisgiordania.
Ci rivolgiamo dunque allo Stato di Israele affinché ponga fine a queste gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale, e intraprenda un percorso di pace giusta che garantisca sicurezza e dignità a tutti i popoli coinvolti.
La storia ci insegna che la sopravvivenza e la libertà di un popolo non possono fondarsi sulla negazione dei diritti di un altro. Ricordare la Shoah significa anche avere il coraggio di non voltarsi dall’altra parte quando altri popoli subiscono violenze e discriminazioni.
Confidiamo che un Paese nato dall’esperienza della persecuzione sappia ritrovare la via del rispetto e della giustizia.
Ayas, 21 agosto 2025
Associazione Ripartire dalle Cime Bianche
Saint-Jacques – Rue Giacomet, 24
11020 Ayas (AO)