CRONACA - 18 agosto 2025, 12:08

Bombe, fame e silenzio: Putin e Netanyahu, i signori della morte

A Gaza ogni giorno il colonialismo israeliano uccide tra le macerie e la fame, mentre in Ucraina e oltre Putin alimenta il fuoco della guerra. Non possiamo più tacere: il silenzio è complicità. Lunedì 18 agosto ad Aosta la piazza si riempirà di voci, bandiere e rumore contro il genocidio

“Tutti i giorni a Gaza le persone vengono uccise da Israele con le bombe, le armi e la violenza sistemica del colonialismo.”
Il racconto che arriva dalla Striscia non ha più nulla di sopportabile: bambini che non sanno se potranno mangiare un pezzo di pane, madri che dividono l’ultima bottiglia d’acqua, corpi straziati non solo dalle bombe ma da una fame che si trasforma in condanna a morte. “Rinchiuse nella Striscia senza che venga fatto entrare nulla, compresi cibo e acqua che scarseggiano tanto da non permettere alle persone di mangiare tutti i giorni.”

È genocidio. E non serve più girare attorno alle parole. “Un genocidio che consuma i corpi, che vengono uccisi dalla fame.” Lo stesso linguaggio delle armi, che Vladimir Putin continua a imporre all’Ucraina e al mondo intero, trova il suo specchio nell’altra guerra infinita, quella di Netanyahu, che si traveste di sicurezza per nascondere l’orrore del colonialismo. Due facce della stessa brutalità: signori della morte che trasformano le città in cimiteri e i popoli in bersagli.

“Non possiamo stare in silenzio, perché il silenzio uccide.”
Il silenzio dei governi occidentali, che trafficano con armi e accordi, che si voltano dall’altra parte mentre bambini vengono sepolti sotto le macerie, non è più accettabile. “La complicità dei Governi non ci rappresenta.” Dicono i promotori del flash mob

Per questo la comunità che non si rassegna torna in piazza. “Lunedì 18 agosto 2025, alle ore 18, ci vedremo nella piazza dell’Arco d’Augusto ad Aosta, per gridare che Le vite dei palestinesi contano! (Palestinian Lives Matter!)”, aggiungono.
Non sarà una manifestazione qualunque: sarà un grido che attraversa le pietre romane di Aosta e vuole arrivare fino a Gaza, un grido che dice basta all’assedio, basta alla fame, basta alle bombe.

“Portate bandiere palestinesi, lenzuola bianche, pentole e strumenti per far rumore.” È l’appello che non lascia scampo all’indifferenza. Rumore contro il silenzio complice, rumore contro i muri dell’odio, rumore che diventa testimonianza di vita.

Durante l’iniziativa sarà organizzata una raccolta fondi per Gaza, perché la solidarietà non si ferma alla protesta ma si traduce anche in aiuto concreto. “Vi aspettiamo numerosə!”
Il messaggio finale è un appello che non lascia spazio alle sfumature: “Stop al genocidio!”

pi.mi.