Cogne, già cornice di cronache che hanno fatto scuola nella nera italiana, si ritrova di nuovo a fare i conti con un giallo domestico, fatto di code svanite, ciotole rimaste piene e finestre che scrutano invano il ritorno di animali improvvisamente dissolti nel nulla.
Come annunciato dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA), nei prossimi giorni entrerà in scena un criminologo, chiamato a indagare non tanto i segreti degli uomini – che qui non mancano mai – quanto quelli di chi, forse, potrebbe aver deciso di ridurre la colonia felina del paese. Lo scenario è inquietante: la sparizione contemporanea di più gatti in un contesto ristretto, senza tracce di predatori, lascia aperta più di un’ipotesi. Un branco di volpi particolarmente affamate? Un rapace dal palato felino? Oppure, come si mormora sottovoce nelle cucine e nei bar, la mano di un uomo?
«Qualora dovessero emergere elementi che possano far pensare a un’uccisione per mano umana – ha confermato l’associazione – saranno immediatamente comunicati alla Procura di Aosta». Un avvertimento che mette i brividi, perché dal gioco alla crudeltà il passo è corto, e chi si accanisce contro un gatto potrebbe non fermarsi lì.
Il criminologo, figura che solitamente entra in scena tra tracce di sangue e delitti efferati, dovrà in questo caso tracciare un identikit diverso: quello di un eventuale serial killer di gatti. E la fantasia, alimentata dalla storia di Cogne, corre veloce: l’ombra di un nuovo enigma aleggia tra le baite e i prati, con il rischio che la cronaca prenda tinte ancora più fosche.
Intanto, il paese osserva. Qualcuno continua a lasciare ciotole sul davanzale, come se i gatti potessero tornare all’improvviso, magari dopo un’innocente fuga d’amore. Qualcun altro abbassa la voce e ironizza: “Se sparisce anche il campanile, allora sì che c’è da preoccuparsi”. Battute che nascondono paura, perché la sparizione dei gatti è un segnale che tocca corde profonde: dove scompare la quotidianità, inizia il mistero.
E a Cogne, si sa, il mistero ha sempre trovato terreno fertile.