A Cogne, un paese immerso nelle bellezze selvagge del Gran Paradiso, un’ombra si allunga minacciosa sui suoi angoli più nascosti: la sparizione di almeno 25 gatti ha acceso i riflettori su un possibile serial killer di felini, ma il sindaco fa muro, gettando acqua sul fuoco con una dichiarazione che lascia più interrogativi che risposte.
«A Cogne non esiste nessun serial killer dei gatti», ha affermato il primo cittadino, sostenendo che le denunce siano solo otto e non 25, e che le sparizioni siano da imputare a volpi o ad incidenti stradali. In un passaggio che ha colpito gli animalisti, ha definito folle l’idea di coinvolgere un profiler e ha negato qualsiasi contatto con l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente.
La risposta non si è fatta attendere: «Partiamo dal fondo — si legge nella nota ufficiale dell’associazione —: il sindaco sostiene che non abbiamo mai parlato con la sua amministrazione. Falso. Abbiamo interloquito con l’assessore Bionaz, aggiornandolo passo dopo passo sulle nostre intenzioni». E la tensione si fa palpabile: «Come può dire che non esiste un serial killer prima che l’inchiesta della procura di Aosta sia conclusa? Ha forse una palla di vetro? Oppure tenta di nascondere l’evidenza?».
L’associazione fa poi un elenco di domande che pesano come macigni: «Come fa a sostenere che i gatti siano stati predati se non vi sono segnali concreti di animali predatori? E per quelli investiti, dove sono i corpi? Perché il sindaco, di fronte al ritrovamento di due gatti morti abbandonati nei cassonetti, non ha fatto eseguire autopsie all’istituto di zooprofilassi?».
Le risposte ufficiali latitano, mentre l’associazione animalista annuncia che non mollerà: «Continueremo per la nostra strada — avvertono — e invitiamo gli eventuali autori di questi gatticidi a confessare. Stiamo predisponendo una denuncia alla procura contenente tutte le informazioni in nostro possesso e stiamo valutando una ricerca con unità cinofile per rintracciare i corpi dei gatti scomparsi, qualora non arrivino risposte concrete».
Nel silenzio del Gran Paradiso, mentre le montagne restano immobili e i boschi custodiscono i loro segreti, il mistero dei gatti scomparsi si infittisce. Tra dichiarazioni contrapposte e un’opinione pubblica in attesa, Cogne sembra trasformarsi in un piccolo giallo a cielo aperto, dove a ogni passo si aggira un’ombra inquietante.
Se davvero qualcuno si nasconde dietro questa scia di animali scomparsi, la domanda rimane: quanto tempo ancora si potrà nascondere la verità dietro la nebbia?