Consiglio Valle Comuni - 10 agosto 2025, 19:30

Referendum regionale confermativo, ore 12 affluenza flop: solo il 5,32% alle urne a mezzogiorno

A metà giornata, in Valle d’Aosta, pochissimi valdostani si sono recati alle urne per il referendum regionale confermativo: appena 5,32% di partecipazione, un segnale preoccupante sulla distanza tra istituzioni e cittadini. Il dato anticipa un possibile crollo dell’interesse elettorale, con riflessi importanti per la legittimazione della consultazione

AGGIORNAMENTO: La Presidenza della Regione comunica che alle ore 19 di oggi, domenica 10 agosto 2025, la percentuale di affluenza al voto in Valle d’Aosta per il referendum regionale confermativo è stata del 11,27 %, con 11.844 votanti sui 105.054 cittadini chiamati al voto.

 Alle ore 22 la prossima rilevazione di affluenza al voto (finale).

Lo scrutinio è in programma domani, lunedì 11 agosto 2025, a partire dalle ore 8.00 e fino al completamento delle operazioni, che dovranno terminare improrogabilmente entro le ore 20.00.

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Il dato comunicato dalla Presidenza della Regione Valle d’Aosta alle 12 di domenica 10 agosto 2025 parla chiaro: appena il 5,32% degli aventi diritto si è presentato alle urne per il referendum regionale confermativo. Cinquemilacinquecentoottantasei votanti su 105.054 cittadini chiamati al voto, un risultato che definire tiepido è un eufemismo.

Il dato, aggiornato a mezzogiorno, rischia di essere un campanello d’allarme sul disinteresse crescente verso la politica istituzionale e la partecipazione diretta, fenomeno che non riguarda solo la Valle d’Aosta ma che qui si manifesta con particolare evidenza. Il referendum confermativo, chiamato a ratificare scelte importanti per la governance regionale, appare finora snobbato da larga parte della popolazione.

Questa scarsissima affluenza alle urne apre a diverse riflessioni. Da un lato, c’è la questione dell’efficacia della comunicazione politica: quanto sono stati coinvolti e informati i cittadini su ciò che stavano votando? Dall’altro, il senso di distanza, se non addirittura di disillusione, nei confronti di una classe politica percepita come poco capace di risolvere i problemi concreti della Valle d’Aosta.

È inevitabile chiedersi se questo dato di bassa partecipazione non sia anche un segnale più ampio di sfiducia nel sistema democratico locale. Come possono le istituzioni pretendere legittimità e mandate se gli stessi cittadini non sentono più il bisogno o il dovere di esprimersi attraverso il voto?

La politica valdostana dovrà riflettere seriamente su questo fenomeno, non limitandosi a monitorare i numeri ma interrogandosi su come riconquistare la fiducia degli elettori, in particolare delle nuove generazioni, spesso più disilluse e lontane dagli schemi tradizionali della partecipazione.

Alle 19 è prevista una nuova rilevazione, che potrebbe confermare o peggiorare questa tendenza. Quel che è certo è che l’astensionismo resta uno dei nodi più complessi e urgenti da affrontare per chi vuole davvero costruire una Valle d’Aosta più viva, inclusiva e partecipata.

Per chi volesse seguire gli aggiornamenti in diretta, i risultati sono disponibili sul sito della Regione:
https://elezioni.regione.vda.it/elezioni/DatiAffluenza_i.aspx?idele=188&ord=1&setcar=n

Dunqu una domenica d’agosto, caldo che incolla la maglietta, il profumo di barbecue nell’aria e i turisti che godono il meritato riposo... eppure c’è chi ha deciso che sia il giorno giusto per chiamare i valdostani alle urne. Il motivo? Un referendum confermativo sulla legge elettorale approvata dalla maggioranza in Consiglio regionale il 27 febbraio scorso, quella che reintroduce le tre preferenze e impone una timida regola di rappresentanza di genere.

Nella pratica, gli elettori potranno scrivere fino a tre nomi per il Consiglio regionale. Ma attenzione: tra queste tre preferenze, almeno una deve essere per un candidato di sesso diverso rispetto agli altri. Non un obbligo ferreo, ma un invito gentile a non “monocolorare” il voto.

L’idea di base è buona, anche se i puristi avrebbero preferito quattro preferenze — due uomini e due donne — per raggiungere una vera parità. Però, diciamolo, i 35 del Palazzo si sono limitati a un timido passo: meglio tre preferenze che una, certo, ma il risultato resta un compromesso a metà strada tra progresso e prudenza.

Ora, il bello (o il grottesco) arriva dal fronte opposto. Quegli stessi oppositori che a gran voce hanno chiesto il referendum, tra cui spicca un notissimo voltagabbana della politica valdostana, hanno innescato una chiamata alle urne che rischia di rovinare la più classica delle domeniche d’estate.

La Lega, tra i promotori della raccolta firme, ha poi lasciato campo libero agli elettori, come un allenatore che chiama in panchina la squadra prima del fischio d’inizio, senza schierare neanche la formazione base.

Risultato? Tra 105.054 elettori sparsi in 74 comuni e 150 sezioni, in molti staranno più a decidere tra un tuffo e un gelato che tra un “sì” o un “no”. D’altra parte, trattandosi di referendum confermativo, non c’è quorum: basterà che vada a votare chi vuole per dare la conferma alla legge.

E così ci ritroviamo con una legge elettorale che, seppur incompleta, va avanti perché “meglio tre preferenze che una”, e un referendum che sembra più una “passeggiata elettorale” sotto il sole di agosto, più adatto a turisti stanchi che a cittadini impegnati.

La vera domanda resta: era davvero necessario disturbare questa domenica? Forse no. Ma se la politica valdostana fosse un romanzo, questa puntata la potremmo chiamare “Il referendum sotto l’ombrellone”, con i protagonisti che si giocano la partita più importante quando gli spettatori preferirebbero il riposo.

« En Vallée d’Aoste, la démocratie ressemble parfois à une pièce de théâtre où les acteurs principaux s’absentent, laissant le public face à un scénario confus. Une majorité timide, des opposants volatils, et une Ligue qui lance l’appel aux urnes pour mieux laisser les électeurs libres… Ce référendum, bien plus qu’un choix politique, est un rappel cruel que la vraie bataille se joue souvent loin des regards, quand le soleil tape fort et que la plupart préfèrent l’ombre. »

REFERENDUM

domenica 10 agosto 2025 gli elettori della Valle d’Aosta sono chiamati alle urne per esprimersi attraverso il referendum confermativo sulla nuova legge regionale recante: “Reintroduzione delle tre preferenze e della rappresentanza di genere. Modificazioni alla legge regionale 12 gennaio 1993, n. 3 (Norme per l’elezione del Consiglio regionale della Valle d’Aosta)”, approvata, ai sensi dell’articolo 15, comma secondo, dello Statuto speciale, dal Consiglio regionale nella seduta del 27 febbraio 2025 con la maggioranza assoluta dei suoi componenti e pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione numero 11 in data 4 marzo 2025. 

Orario di apertura dei seggi: dalle ore 7.00 alle ore 22.00

Numero di elettori
Sono chiamati al voto 105.054 elettori, distribuiti in 74 comuni e 150 sezioni.

Rilevazione e comunicazione dell’affluenza alle urne:

  • domenica alle ore 12.00 rilevazione numero votanti;
  • domenica alle ore 19.00 rilevazione numero votanti;
  • domenica alle ore 22.00 rilevazione numero votanti, cioè alla chiusura delle operazioni di voto.

Giorno dello scrutinio: lunedì 11 agosto 2025, a partire dalle ore 8.00 e fino al completamento delle operazioni che dovranno terminare improrogabilmente entro le ore 20.00. 

Le operazioni di voto e di scrutinio si svolgeranno secondo quanto previsto dalla legge regionale 22 aprile 202, n.4 con rinvio, per quanto non disciplinato dalla medesima legge e in quanto applicabili, alle disposizioni della legge regionale 12 gennaio 1993, n. 3 e dalla legge 25 maggio 1970, n. 352. 

Ulteriori informazioni sulle modalità di voto sono disponibili a questo link.

red