Era un uomo sobrio, profondo, rigoroso. Non cercava mai visibilità, eppure la sua autorevolezza brillava nel panorama giuridico italiano ed europeo. Vladimiro Zagrebelsky si è spento ieri pomeriggio, a 85 anni, nella sua casa di villeggiatura a Gressoney-La-Trinité, dopo un improvviso malore. In quel paese della Valle del Lys, che aveva scelto come rifugio e come casa, lascia un vuoto silenzioso ma profondamente umano.
"Come amministrazione comunale ci uniamo profondamente al cordoglio della famiglia. Siamo profondamente addolorati per questa perdita", ha dichiarato il sindaco di Gressoney, Alessandro Girod. In paese, Zagrebelsky era una figura familiare: non l’ex giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, ma l’uomo gentile, che camminava con passo lento e deciso, che sapeva ascoltare, che condivideva pensieri mai banali.
“Per molti è stato un grande giurista, un intellettuale autorevole, rigoroso e libero”, ricorda l’amministrazione comunale in una nota che è un ritratto sentito e autentico: “Per noi, prima di tutto, è stato una presenza gentile, rispettosa e silenziosa. Una figura discreta ma familiare, che negli anni ha costruito con Gressoney un rapporto sincero, fatto di piccoli gesti, di luoghi amati, di relazioni vere”.
Zagrebelsky non si è mai sottratto alle grandi domande civili e istituzionali del nostro tempo. Ma lo faceva da un altrove meditativo, lontano dal clamore, con il rigore di chi sa che il diritto è un mestiere serio, che riguarda le persone e la loro dignità. Per questo colpiva la sua scelta di ritrovare a Gressoney una dimensione più essenziale, più umana, più vera.
"Un uomo che non ha mai smesso di interrogarsi sul senso delle cose e sul valore delle istituzioni", scrive ancora il Comune. Ma anche un uomo che non ha mai smesso di voler bene alla montagna, ai suoi silenzi, ai suoi ritmi. Quella stessa montagna che lo ha accolto e che ora lo piange.
La Presidenza della Regione autonoma Valle d’Aosta e l’Amministrazione comunale di Gressoney-La-Trinité esprimono "profondo cordoglio" per la sua scomparsa. "Giurista di rilievo, magistrato, docente universitario", Vladimiro Zagrebelsky ha dedicato la vita alla difesa dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali. Tra il 2009 e il 2010 aveva anche insegnato all’Università della Valle d’Aosta, alla Facoltà di Scienze politiche, portando la sua esperienza europea tra gli studenti del terzo anno.
Con lui se ne va un pezzo importante della cultura giuridica italiana. Ma anche una figura di rara coerenza morale, in un tempo spesso distratto e urlato. A Gressoney resterà, come un’eco discreta, la sua presenza gentile.
Et ici, dans les montagnes qu’il aimait, son silence continuera de nous parler.