ATTUALITÀ - 05 agosto 2025, 17:31

Barbèt, frammenti di storia valdese in scena con il Gruppo Teatro Angrogna il 24 agosto a Torre Pellice

Barbèt "Barbèt", un termine che evoca radici occitane e memorie ribelli, dà il titolo alla prossima rappresentazione del Gruppo Teatro Angrogna. Un viaggio tra storie individuali e vicende collettive, per riscoprire le lotte e le speranze della comunità valdes

"Barbèt", parola occitana che deriva da "barba" – zio – era il modo in cui venivano chiamati i predicatori medievali valdesi. Ancora oggi viene usato per riferirsi a persone anziane e rispettabili, ma tra il XVI e il XVII secolo assunse un’accezione spregiativa: così i Piemontesi indicavano i Valdesi ribelli, facendo del termine sinonimo di fuorilegge.

Con "Barbèt: frammenti di storia della gente valdese, da Lyon a Cavour, da Angrogna a Torino", il Gruppo Teatro Angrogna porta in scena domenica 24 agosto alle ore 21.15 al Teatro del Forte di Torre Pellice (Torino) uno spettacolo intenso, storico e attualissimo.

L’opera – che da oltre un anno gira le valli del Pinerolese ed è stata presentata anche in Francia, a Torino e a Firenze – ripercorre, grazie a documenti, testimonianze e narrazione evocativa, tre passaggi chiave della storia valdese: la nascita del movimento (1174), l’editto di tolleranza (1561) e la conquista dei diritti civili (1848). Una narrazione che testimonia la tenacia di una minoranza perseguitata nel difendere libertà, dignità e giustizia, in un mondo che – allora come oggi – fatica a scrollarsi di dosso oppressione, miseria e violenza.

Una delle battute conclusive dello spettacolo, suggerita da Paolo Ricca poco prima della sua scomparsa, racchiude il cuore del racconto:

“La grande storia, compresa quella valdese, è fatta di tante piccole storie individuali, ciascuna forse insignificante a fronte del tutto, ma invece unica e irripetibile per chi l'ha vissuta, uomini e donne per lo più ignote, e che ora chiedono di non sparire nell'oblio”.

A dare voce e volto a queste piccole-grandi storie saranno Marisa Sappé, Maura Bertin, Grazia Bordini, Renato Peraldo e lo stesso Jean Louis Sappé, che con questa occasione celebra 65 anni ininterrotti di palcoscenico. La regia è di Claudio Raimondo, affiancato da Erica e Marco Rovara per il supporto tecnico e logistico.

Completano lo spettacolo i costumi di Maura Bertin e Gianpiero Capitani, la grafica di Giuseppe Ficara, la consulenza musicale di Enrico Lantelme e quella storica di Paolo Ricca insieme ad altri pastori e pastore valdesi.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. La prenotazione non è obbligatoria, ma consigliata (Teatro del Forte: SMS/Whatsapp al numero 371 63 29 808).

red.pi.