Aveva il cuore pieno di montagna, Odetta. E Doues le scorreva dentro come un filo d’erba tra le dita, come il vento d’autunno che scompiglia le foglie ma non porta mai via le radici.
Nata il 12 ottobre 1922, da una famiglia di agricoltori, Odetta se n’è andata ieri mattina nella Microcomunità Cerise, dove era ospite da molti anni. Aveva 102 anni. Una vita intensa, sobria e generosa, vissuta con la semplicità autentica di chi ha fatto dell’essenziale la propria ricchezza.
Con il marito Adolfo Wauthier, nato nel 1925, aveva condiviso tutto: la fatica dei campi, le stagioni, l’odore del fieno e l’amore per Posseille, dove hanno abitato fino agli anni Novanta, continuando l’attività agricola di famiglia. Poi, nei primi anni Duemila, erano entrati insieme nella Microcomunità di Doues. Un percorso condiviso fino al 2014, quando Adolfo è mancato. Da allora, Odetta ha continuato a vivere lì, circondata da affetto, in un luogo che per lei era casa.
Il Rosario in suo suffragio è stato recitato ieri sera, giovedì, nella chiesa di Doues, al termine della Santa Messa feriale delle 19. Il funerale sarà celebrato sabato 26 luglio alle 14.30.
Chi l’ha conosciuta la ricorda per il sorriso pacato, la voce che sapeva di buono e le mani segnate dal lavoro ma sempre pronte a una carezza. In un tempo in cui tutto corre, Odetta restava un punto fermo, un volto familiare, una presenza che raccontava un mondo che non c’è più, ma che in molti, a Doues, portano ancora nel cuore.