Una diga alta come un condominio di cinque piani, in quota, per contenere esclusivamente acqua destinata all’innevamento artificiale. È questo, in sintesi, il cuore del progetto di ampliamento del bacino del Leissé, un’opera che solleva domande, preoccupazioni e una crescente opposizione nel comune di Gressan, proprio dove questa infrastruttura dovrebbe sorgere.
A sollevare il velo su questa “grande opera bianca” è il movimento Valle d’Aosta Aperta, che in un comunicato non solo denuncia il rischio ambientale, ma invita cittadini e cittadine a prendere posizione. Perché, come sottolineano, "i Gressaen e le Gressaentze devono conoscere" la portata e le conseguenze di un progetto troppo spesso nascosto dietro il velo dell’efficienza turistica.
La diga, che sarà costruita nei pressi dell’alpeggio di Champ-Vert, lambendo anche l’area della Golf-House, è una colata d’asfalto mascherata da “sviluppo montano”. Conterrà 150.000 metri cubi d’acqua (l’equivalente di 60 piscine olimpioniche) destinati esclusivamente all’innevamento tecnico della Conca di Pila. Acqua che non potrà essere utilizzata né per l’agricoltura, né per l’uso potabile, né tantomeno per la pesca o per il fabbisogno locale in caso di siccità estiva.
Ma c’è di più: «Non ci sono veramente alternative per renderla meno impattante?», si chiede retoricamente il movimento, aprendo uno squarcio su quello che appare come l’ennesimo caso di progettazione verticale, calata dall’alto, senza una visione integrata del territorio.
Il tema vero, sottolinea Piero (e non solo), è che i cambiamenti climatici vengono evocati come giustificazione, ma mai affrontati alla radice. Invece di pensare a un turismo adattato alla nuova realtà climatica, si insiste nel congelare il modello esistente con opere faraoniche, energivore e a forte impatto paesaggistico.
Certo, la neve garantisce lavoro e indotto. Ma a che prezzo? E per quanto tempo ancora? Quando la neve naturale non basta più e si punta su quella artificiale, prodotta a spese del paesaggio e delle risorse idriche comuni, la domanda è inevitabile: stiamo davvero investendo sul futuro o solo drogando un presente già in crisi?
Valle d’Aosta Aperta chiede un confronto, un vero momento pubblico di informazione e condivisione, e dà appuntamento a tutti e tutte lunedì 21 luglio alle 20.45 presso il Teatro della scuola primaria di Gressan Capoluogo.
Lì non si parlerà solo di una diga, ma di quale idea di sviluppo e di montagna vogliamo portare avanti nei prossimi anni. È una scelta politica, ambientale e culturale. Ed è ora di cominciare a farla davvero insieme.
Nel frattempo, chi vuole approfondire il progetto può consultare i documenti ufficiali a questo link della Regione.