Ma com’è che si fa presto a dire che la politica è ferma, immobile, che non succede nulla? Basta allungare l’orecchio dietro qualche tenda di velluto rosso e voilà, si aprono scenari degni di una telenovela di quart’ordine. E quando non c’è il Consiglio, ci pensa il territorio a regalare perle.
Prendiamo Cervinia, ad esempio. Il marmo si scioglie, le frane corrono giù come le promesse elettorali, e mentre in tv scorrono i bollettini con la scritta “pericolo esondazione”, in Comune rilasciano un bel permessino per costruire una struttura ricettiva a cinque metri (ma proprio cinque, eh) dal torrente. Non solo: pure in una buca. Che cos’è, una nuova frontiera del turismo estremo? “Vieni a dormire sotto il livello del torrente, in caso d’alluvione galleggi gratis”? Oppure è l’ultima trovata dei camaleonti del cemento che si mimetizzano tra le ruspe e le carte bollate?
A fianco del mitico Sottozero (nome già premonitore), il nuovo resort potrebbe chiamarsi “SottoSopra”. Oppure “Permesso negato a chi fa domande”.
E poi c’è quella chicca tutta in salsa palazzara: la nomina nel Consiglio di indirizzo della Fondazione CRT. Pare che alcuni consiglieri regionali abbiano fatto carte false (no, tranquilli, in senso figurato...) per far nominare Patrik Vesan. Una scelta che, detta tra noi, non dispiace nemmeno ai più sobri osservatori della scena politica. Ma apriti cielo! I colonnelli della vecchia guardia, quelli col tesserone ingiallito e le cravatte con lo stemma cucito a mano, hanno storto il naso, rimestato alleanze, sussurrato veti e lavorato alacremente per non farlo passare.
Perché? Perché se passa uno nuovo, magari capace, magari non legato ai soliti schemi, crolla il teatrino. E come si fa senza il teatrino? Dove li mettiamo gli ex assessori in panchina, i portaborse in cerca d’autore, le vecchie glorie che campano di incarichi a rotazione come i piatti del sushi?
E così, la domanda aleggia come un drone sopra il cortile del Palazzo: è in atto una rigenerazione della politica o una bella restaurazione, con tanto di stucco e dorature stile impero? Si teme chiunque non sia “riconducibile”, non gestibile, non incasellabile. In Valle, se non hai almeno tre sponsor politici e un pedigree di dieci legislature, rischi di sembrare un pericoloso sovversivo.
E intanto, la “nuova politica” langue tra le chiacchiere nei corridoi, e la “vecchia politica” si lucida lo scettro con la brillantina Linetti.
Capitolo sanità: tranquilli, non ci sono nuovi primari “amici di” in arrivo, ma solo una dottoressa in carne e ossa, la Gutierrez (e meno male), che dal 16 luglio sarà operativa nella Bassa Valle. Finalmente un medico di base in più, ché ormai trovare un dottore è più difficile che trovare un consigliere che dica la verità in aula.
Infine, il Comune di Aosta, con senso dell’innovazione e dello spirito del tempo (e pure della tassa), invita tutti ad attivare l’invio della TARI via email. Entro il 31 agosto, mi raccomando. C’è chi dice “digitalizzazione”, chi “servizio più comodo”. Noi diciamo: “così risparmiamo sulla carta e ci incassiamo anche la tassa in anticipo”. Geniale. Altro che rigenerazione urbana, qui siamo all’ottimizzazione creativa del gettito.