Consiglio Valle Comuni - 09 luglio 2025, 15:14

Rendiconto Regione 2024 tra equilibrio apparente e sfide strutturali

Il Consigliere Stefano Aggravi (capogruppo RV) presenta la relazione di minoranza: “L’avanzo è una risorsa… ma anche un segnale d’allarme”

Stefano Aggravi

Il Rendiconto 2024 della Regione Valle d’Aosta? Formalmente in equilibrio, ma sotto la superficie si muovono onde che meritano attenzione. È quanto ha messo in luce la relazione di minoranza presentata in aula martedì 9 luglio dal Consigliere Stefano Aggravi (Rassemblement Valdôtain), che ha offerto una lettura puntuale ma anche critica della gestione finanziaria dello scorso anno.

«Il confronto tra la gestione delle entrate e quella delle spese per l’esercizio 2024 evidenzia un quadro di complessiva solidità finanziaria – ha esordito Aggravi – ma anche alcuni elementi su cui si impone una riflessione strategica». Insomma, non basta che i conti tornino: bisogna anche chiedersi dove stiamo andando.

L’analisi inizia dal lato delle entrate. «Pur a fronte di un incremento degli accertamenti rispetto al 2023 – ha spiegato –, si rileva un lieve calo della capacità di riscossione effettiva, che passa dal 82,19% al 80,85%». Un dato che, secondo il consigliere, non va sottovalutato. «Questo fenomeno, seppur contenuto, segnala l’importanza di mantenere elevata l’attenzione sui processi di incasso – ha aggiunto – sia sotto il profilo amministrativo che in termini di regolarità dei flussi finanziari».

Dall’altro lato del bilancio, quello delle spese, il quadro è più dinamico: le somme impegnate crescono, e la percentuale di pagamenti effettuati rimane alta (89,52%). «È un segno positivo – ha riconosciuto – che conferma una buona efficienza operativa nella fase esecutiva della spesa». Ma anche qui non mancano le ombre: «Il leggero aumento dei residui da liquidare – ha puntualizzato Aggravi – suggerisce la necessità di una gestione ancora più attenta della programmazione e dell’attuazione».

Il tema centrale, però, resta l’avanzo di amministrazione: ben 277,31 milioni di euro. Un tesoretto? Forse. Ma anche una spia. «Va letto come un indicatore bifronte – ha sottolineato il consigliere –: da un lato, testimonia una solidità finanziaria innegabile; dall’altro, riflette un potenziale disallineamento tra intenzione programmatoria e capacità realizzativa».

Aggravi non ci gira intorno: «La sfida per i prossimi esercizi consisterà nel trasformare le risorse residue in azioni concrete e tempestive – ha detto – rafforzando gli strumenti di governance e semplificando i processi decisionali». Tradotto: meno burocrazia, più fatti. Perché «la disponibilità finanziaria deve tradursi in sviluppo, servizi e opportunità per la nostra comunità».

Il passaggio più critico arriva sul finale della relazione. «Il Rendiconto 2024 restituisce l’immagine di una gestione formalmente in equilibrio, ma non priva di elementi di criticità», ha ribadito Aggravi. E ha lanciato l’allarme: «L’elevato avanzo disponibile rappresenta al contempo una risorsa e un segnale d’allarme. Riflette il mancato impiego di risorse già stanziate, la cui mancata attuazione riduce l’impatto dell’azione pubblica e rallenta la risposta ai bisogni del territorio».

Il consigliere RV non ha nascosto la sua preoccupazione per il “differimento degli impegni” su esercizi futuri, una pratica che – ha denunciato – «incide in modo strutturale sulla flessibilità finanziaria delle annualità successive, generando vincoli di spesa già “prenotati” che limiteranno la capacità di iniziativa delle amministrazioni future».

Ma non è solo questione di contabilità: è questione politica. «Tale dinamica – ha spiegato – se non correttamente interpretata, rischia di distorcere la percezione dell’effettiva disponibilità dell’avanzo e della capacità reale di spesa della Regione». Per Aggravi, è ormai tempo di voltare pagina: «Serve una riflessione seria e condivisa sull’intera filiera della programmazione e dell’attuazione della spesa pubblica – ha affermato – e questo sarà onere della prossima Legislatura».

La chiosa finale suona quasi come una chiamata alle armi: «Serve una visione strategica che vada oltre la gestione dell’ordinario – ha concluso – promuovendo una cultura dell’efficienza, della responsabilità e della trasparenza. Una cultura orientata a risultati concreti e misurabili, in grado di rispondere con tempestività e coerenza ai bisogni reali della comunità valdostana».

Un discorso che va ben oltre il consuntivo di fine anno. Perché il Rendiconto, a ben vedere, non fotografa solo il passato: è anche un test sul futuro. E sulla capacità – o meno – della politica valdostana di affrontarlo con coraggio.

je.fe.