Consiglio Valle Comuni - 01 luglio 2025, 23:45

VELINA ROSSONERA E ARCOBALENO

Cronache semiserie da Palazzo regionale e non solo: indiscrezioni, frecciate e silenzi dal teatrino politico valdostano

Dunque, cari amici del Palazzo e dintorni, si avvicinano le consultazioni referendarie di domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025. Per chi fosse alle prese con i soliti dubbi amletici del “vado o non vado”, c’è una bella novità da urlo: il voto a domicilio per chi è “affetto da gravissime infermità” e “dipendenza da apparecchiature elettromedicali”. Insomma, se non riesci a muoverti neanche con il trasporto pubblico organizzato dai Comuni, il tuo voto arriva a casa. Ma attenzione! Non basta la parola del proprio medico di famiglia, no no, qui ci vuole il timbro e la benedizione del funzionario medico designato dall’ASL, rigorosamente. Che la burocrazia sia sacra, d’altronde.

Tutto molto bello, peccato che la scadenza per fare domanda sia il 21 luglio… e mica il 7 giugno! Ma chi siamo noi per mettere in dubbio la logica?

Passando al capitolo “la Regione e i lavoratori”, la situazione è da manuale del perfetto scandalo: in occasione dell’appalto per la gestione del canile e gattile regionale, il bando è stato pubblicato senza alcuna tutela per i dipendenti. Tradotto: i nuovi gestori stanno pensando di mandare a casa quelli vecchi come se fossero pedine usa e getta. Vergogna assoluta, ma tranquilli, nessun politico regionale ha ancora trovato il tempo di alzare la voce. Sarà mica perché qui “il cane scodinzola ma la politica dorme”?

Spostiamoci a Budapest, dove la festa dei Pride è stata un arcobaleno di 200.000 persone che hanno sfidato il divieto di Viktor Orbán. Da qui a Milano, passando per altre città italiane, l’onda arcobaleno continua a colorare le piazze. L’eurodeputato Pd Alessandro Zan l’ha definita “disobbedienza civile contro l’autoritarismo”. Nel frattempo, si sussurra che Meloni starebbe meditando di vietare i Pride pure qui da noi. Sì, perché chi ama la festa dell’inclusione evidentemente fa un po’ troppo rumore.

Non c’è che dire, la politica estera e quella locale hanno qualche sfumatura arcobaleno, ma qui da noi in Valle, siamo più sul grigio cemento dei ritardi e delle disdette. Cogne, ad esempio, ha appena riaperto la strada che collega la località al fondovalle dopo una colata detritica. Gli albergatori locali, tramite il loro portavoce Pietro Imbimbo Roullet, assicurano che “non è successo nulla di paragonabile allo scorso anno”, anche se le disdette fioccano più veloci di un tweet in campagna elettorale. Insomma, Cogne è pronta e accogliente, ma qualcuno avrebbe dovuto avvertire le prenotazioni…

Nel frattempo, l’Italia continua a essere quel paese dove se chiedi un rimborso devi portare carta canta per dimostrare che te l’hanno dato. Magari gli assessori regionali potrebbero semplicemente chiedere al ministro Santanché un elenco dei bonifici effettuati, così si risparmierebbero il fastidio di scartabellare tra le carte. Ma si sa, in politica la trasparenza è un optional che va e viene come i treni in Valle.

E poi, dulcis in fundo, il fenomeno demografico che fa riflettere: in Italia, da quasi quarant’anni, nascono più maschi che femmine. Parola de Il Sole 24 Ore che ha passato al setaccio i dati ISTAT e World Bank. Dal 1982 in poi, per ogni anno di nascita, gli uomini battono le donne, salvo qualche eccezione nelle classi più anziane, grazie all’aspettativa di vita più lunga delle donne. La natura sembra giocare un brutto scherzo, o forse solo ricordarci che la “normalità” non è mai stata così semplice da definire. D’altronde, c’è sempre qualcuno pronto a spiegarci come dovremmo essere, salvo poi arrendersi ai numeri.

E mentre le piccole imprese si vedono arrivare bollette dell’energia alle stelle – con prezzi che superano anche Germania, Francia e Spagna – dal primo luglio arriva la nuova bolletta “chiara e leggibile” con tanto di oneri di sistema. Peccato che “chiara” qui suoni più come una presa per i fondelli, con il governo che mette le mani nelle tasche di tutti, valdostani compresi. E, indovinate un po’? La politica regionale e le associazioni consumatori sono rimaste, come al solito, zitte e immobili. Sarà mica un nuovo sport nazionale?

Insomma, amici miei, tra Pride colorati, bollette infuocate, demografia contorta e cani senza tutele, il teatrino politico valdostano è più che mai vivo, e noi siamo qui a raccontarvelo senza filtri, con ironia e un pizzico di sana verità.

Alla prossima Velina!

Le Sentinelle del Tombino – Allias betoneghe indipendenti