La Compagnia Valdostana delle Acque guarda al futuro senza scossoni ma con una rinnovata squadra. La Giunta regionale ha confermato oggi, 25 giugno 2025, Giuseppe Argirò alla guida operativa della società in qualità di amministratore delegato, mentre la presidenza è stata affidata a Giovanni Aliboni, figura di spicco nel settore dell’energia e dell’innovazione tecnologica.
Una scelta di equilibrio tra continuità gestionale e impulso strategico, in un momento cruciale per CVA, reduce da un 2024 chiuso con numeri solidi e in crescita: 202 milioni di euro di utile netto, 781 milioni di ricavi consolidati e 236 milioni investiti nel solo 2024. Dati che testimoniano la solidità del gruppo e il suo peso sempre più rilevante nel panorama energetico italiano, anche alla luce dell’ingresso nel mercato libero e degli investimenti in eolico e fotovoltaico fuori Valle.
Aliboni, nuovo presidente, è managing partner della torinese Energica srl e porta con sé una visione industriale votata all’innovazione e alla sostenibilità. Lo affiancheranno nel CdA Paolo Pallotti, Gaudiana Giusti e Francesca Di Carlo, mentre il collegio sindacale è composto da Riccardo Michelutti, Franco Grieco e Cristina Chianta (supplenti Schembari e Piovano).
La conferma di Argirò – alla guida della società dal 2020 – garantisce una continuità manageriale apprezzata dalla Giunta e sostenuta dai risultati: sotto la sua direzione, CVA ha rafforzato la propria struttura finanziaria, ampliato il portafoglio energetico e gettato le basi per un IPO che resta sul tavolo come ipotesi di medio periodo, ma che la politica locale continua a valutare con cautela.
Sul piano industriale, il gruppo prosegue nella realizzazione del piano 2023-2027 da oltre un miliardo di euro, con l’obiettivo di raggiungere i 3 GW di capacità installata, quadruplicando la produzione green al di fuori del territorio valdostano. Un’espansione che pone interrogativi sull’equilibrio tra sviluppo esterno e radicamento locale, in particolare rispetto al ritorno economico diretto per la Valle d’Aosta.
Nel frattempo, rimane da chiarire il ruolo strategico di Finaosta – azionista unico – e la governance politica che accompagna le scelte industriali. Il rinnovo odierno sembra voler rassicurare i mercati e l’opinione pubblica: nessuna rivoluzione, ma attenzione alla coerenza tra mandato pubblico e strategia di crescita.
CVA è oggi più che mai una leva centrale dell’autonomia economica valdostana. Resta da capire se la Regione intenda giocare in attacco o solo in difesa.