Alla pista La Quercia 58, nel cuore di Pontey, lo scorso fine settimana non si è solo corso. Si è incluso, si è riso, e qualcuno ha anche pianto. Di gioia, beninteso. Perché quando il rombo dei motori si mescola con l’umanità vera, succede qualcosa che nemmeno le cronache riescono a raccontare del tutto.
Sabato 14 e domenica 15 giugno, con l’aiuto prezioso di Wheelchair Karting, la pista si è trasformata in un circuito aperto a tutti. E quando si dice tutti, non è per dire. In pista sono scesi anche i meno fortunati. Anzi, i più coraggiosi.
Il piazzale della Pila Spa, trasformato per l’occasione in un tracciato temporaneo, ha fatto da cornice a una due giorni di sport e di vita. Kart terapia è il nome tecnico. Ma chiamarla solo così suona un po’ freddo. Qui c’era chi saliva su un kart per la prima volta, chi scopriva di poterlo fare nonostante una carrozzina, e chi guidava con un sorriso largo come il casco.
«Abbiamo un kart biposto gratuito per persone con disabilità, ed è sempre a disposizione», spiega Andres Tomas, presidente dell’ASD La Quercia 58. E lo dice con un tono che non cerca complimenti. Cerca partecipazione. «La pista è aperta, l’invito è costante. Ma, a dirla tutta, qualcuno tra le istituzioni è mancato, e questo un po’ dispiace. Sarebbe bastato esserci, guardare, capire».
Volontari, staff, amici, piloti improvvisati: tutti hanno contribuito a fare di questo evento qualcosa di più di un semplice appuntamento sportivo. È stata una lezione di accessibilità, senza prediche né proclami. Solo motori accesi e mani tese.
E così, tra un casco calato sugli occhi e una partenza bruciante, la disabilità si è presa una rivincita gentile, su una pista che per un giorno ha annullato le differenze.
«L’inclusione non si annuncia, si fa», dice Tomas prima di rimettersi al lavoro. E a Pontey, a quanto pare, la fanno con le mani sporche di benzina e il cuore a mille.