C’è un tempo per scolpire e un tempo per donare. Oggi, nel cuore della Valle d’Aosta che sa essere al contempo radice e visione, è stato compiuto un gesto semplice ma carico di significato: la donazione all’Università della Valle d’Aosta della scultura “L’arte di essere donna: l’universo femminile nella società contemporanea”, realizzata dall’artista-artigiano Fabio Cornaz.
Un’opera che nasce dall’intarsio della tradizione e si apre all’orizzonte del pensiero contemporaneo. Il progetto si inserisce nell’ambito dei Premi-acquisto per opere di artigianato di tradizione, giunto alla quarta edizione, promosso dall’Assessorato regionale allo Sviluppo economico. Iniziativa che – oltre a sostenere i talenti locali – costruisce nel tempo un patrimonio diffuso fatto di mani, storie e forme che raccontano chi siamo e dove vogliamo andare.
“La scultura donata all’Università – ha dichiarato l’Assessore Luigi Bertschy – è molto più che un’opera artistica: è un invito alla riflessione. Il suo valore simbolico si intreccia con la missione culturale dell’ateneo, che è chiamato non solo a formare, ma anche a trasmettere valori di inclusività, rispetto e pari dignità.” Parole che si posano leggere ma decise, proprio come i contorni scolpiti da Cornaz: eleganti, essenziali, forti.
E in effetti, il legame tra arte e accademia si fa qui viva alleanza. Lo sottolinea con partecipazione la Rettrice Manuela Ceretta, che nel suo intervento ha colto l’essenza trasformativa dell’opera: “La scultura simboleggia la transizione. Ci invita a superare gli stereotipi, a vedere oltre le apparenze. In questo gesto artistico ritroviamo il senso profondo dell’impegno educativo: stimolare il pensiero critico, promuovere l’apertura, accendere il coraggio del cambiamento.”
Un gesto di altruismo culturale, dunque, che arricchisce il patrimonio dell’Ateneo ma, soprattutto, semina valori. Perché ogni opera d’arte – quando trova il suo contesto – smette di essere oggetto e diventa presenza viva.
E in questa Valle che sa custodire le sue radici senza paura di affrontare il nuovo, anche una scultura può diventare bussola. Per imparare, insieme, l’arte difficile ma meravigliosa dell’essere umani.