Le Messager Campagnard - 17 aprile 2025, 17:20

Cent’anni del Canonico Vaudan: fede, visione e un vino per ricordarlo

Nel centenario della nascita del Canonico Joseph Vaudan, la Valle d’Aosta ha reso omaggio a una delle sue figure più emblematiche, capace di unire spiritualità, sapere scientifico e amore per la terra

Cent’anni del Canonico Vaudan: fede, visione e un vino per ricordarlo

La commemorazione si è tenuta martedì 15 aprile nella Sala Maria Ida Viglino del Palazzo regionale, nel giorno esatto della nascita di Vaudan, avvenuta nel 1925 a Bagnes, nel Vallese.

Promossa dalla Regione e dall’Institut Agricole Régional, la cerimonia ha messo in luce il ruolo cruciale del Canonico nello sviluppo dell’agricoltura di montagna e nella valorizzazione della viticoltura valdostana. Uomo di fede e innovazione, Vaudan ha saputo interpretare la tradizione con lo sguardo rivolto al futuro.

Il Presidente Renzo Testolin ha ricordato il suo insegnamento “quasi una fede”, mentre Martine Peretto (IAR) ha sottolineato la sua capacità di incarnare “molte anime della Valle”, lasciando un’eredità ancora viva nella comunità. Un’eredità che vive anche nella Cave Joseph Vaudan, simbolo del suo impegno per la qualità e la ricerca.

Mons. Jean-Pierre Voutaz ha messo in risalto la sua spiritualità concreta: “Aiutare a vivere, mangiare e bere in nome della fede”, mentre Claude Duverney ha rievocato aneddoti e battaglie, come quella per l’autonomia dell’Institut Agricole, dipingendo Vaudan come un punto di riferimento ancora attuale.

Il profilo scientifico è stato delineato da Andrea Barmaz, che ha ricordato la sua tesi sulla flora microbica della Fontina e l’introduzione di vitigni oggi fondamentali. La creazione della Cave Experimentale nel 1969 fu il punto di svolta per la moderna viticoltura valdostana.

Tra gli interventi più sentiti anche quelli di Marco Carrel, Roberto Louvin, Luciano Caveri, Oscar Marguerettaz e Luigi Bertschy, che hanno restituito un’immagine completa di Vaudan: educatore rigoroso, leader umile, uomo di relazioni, innovatore instancabile.

A chiudere la commemorazione, la presentazione della Cuvée Vaudan – Le Centenaire, blend di Fumin (70%) e Neyret (30%), realizzata dallo IAR come omaggio all’eredità enologica del Canonico. “Un vino simbolico – ha detto Patrick Ronzani – che celebra la sua visione e il suo amore per questa terra.”

Un brindisi collettivo ha concluso la giornata, suggellando l’impegno a portare avanti i valori e l’umanità che Joseph Vaudan ha saputo seminare con intelligenza e cuore.

Jean Rosset