Erminio nacque a Torino il 27 maggio 1902 si distingue inizialmente nell’avanspettacolo diventando poi creatore della grande rivista musicale italiana incentrata sul ruolo principale del comico mattatore. Nasce in quegli anni la maschera di Macario, contraddistinta dal ricciolo sulla fronte che ispirerà anche il disegnatore Manca per un personaggio nel Corrierino dei Piccoli. Lavora con i principali sceneggiatori degli anni ‘30. Parallelamente cresce la sua fama anche nel mondo del cinema, con attestati importanti anche a livello internazionale. Nota la grande collaborazione artistica con Wanda Osiris, mentre i suoi spettacoli raccolgono il “sold-out” (come si direbbe oggi) nei teatri di tutta Italia.
Da talent scout scopre almeno 100 attrici che diventeranno grandi protagoniste della scena artistica e cinematografica italiana. Tra il ‘58 ed il ‘63 gira sette film con Totò, Taranto, Peppino e Fabrizi. Negli ultimi anni della sua carriera si affaccia al grande schermo ed anche qui il successo è garantito con audience tra l’80 ed il 90%. Lascia le scene della vita il 26 marzo 1980 a seguito di un male incurabile. Una vita, quella di Macario, che ha portato tanta spensieratezza con quel suo sguardo ingenuo ed arguto, frutto di tanto studio e di una professionalità che tutto il mondo dello spettacolo gli ha sempre tributato.
Per sua stessa ammissione fu sempre innamorato della sua Torino ma, come dicevano gli antichi romani, “nemo propheta in patria sua”, tanto che i maggiori successi li raccolse fuori dalla sua città. Anche il figlio Alberto, nel sottolinearne la figura ha ricordato, con un pizzico di dispiacere, come ancora oggi Torino non ha dedicato al papà una via o una piazza.