CRONACA - 08 febbraio 2022, 09:00

Oss di serie A e oss dimenticate

La denuncia è la fotografia di quanto avviene, ma è anche una contestazione per una situazione che ha del paradossale

Dalla lettera giunta in redazione pare proprio che i conti non tornino; o peggio ancora che ci siano delle dimenticanze  per non parlare di discriminazione. Nella lettera leggo:

“Ho bisogno di sfogarmi, allora nella sanità valdostana l'oss è un operatore tecnico ma non sanitario grazie all'indolenza o alla pigrizia dei nostri politici e sindacati.

Però le mie colleghe con dedizione continuano a fare il loro lavoro, peccato che in ginecologia insieme alle partorienti con neonati, donne con minaccia d'aborto,donne operate, la direzione ci mette le anziane con patologie varie, chiaramente le colleghe devono praticare l'igiene sia alle anziane, poi alle donne che magari hanno appena fatto un cesareo, poi magari devono andare in sala parto ad aiutare l'ostetrica, poi dispensano il pranzo e magari devono imboccare l'utente non in grado di mangiare da solo. Poi magari c'è una mamma che vorrebbe mangiare ma il pargolo urla, allora la collega gentilmente si presta a tenere la dolce creatura, ma la divisa è sempre quella, le sembra una cosa giusta igienicamente parlando. Eppure l'oss è un operatore tecnico. Vergognatevi”. 

La denuncia è la fotografia di quanto avviene, ma è anche una contestazione per una situazione che ha del paradossale.

Per capirci: chi è l’operatore socio sanitario?

I testi sacri spiegano: L’OSS  è l’operatore che, a seguito dell’Attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario. Favorisce dunque il benessere dell’utente, la sua autonomia e integrazione sociale.
Svolge attività di cura e di assistenza alle persone in condizioni di disagio o di non autosufficienza sul piano fisico e/o psichico, collaborando con gli altri operatori preposti all’assistenza sanitaria e a quella sociale.

E ancora: L’OSS si adopera per stimolare le capacità espressive e psico-motorie dell’assistito e incoraggiare il mantenimento o il recupero dei rapporti con parenti e amici.
Riordina gli ambienti di vita e cura dell’assistito e procede alla loro sanificazione e disinfezione; effettua la disinfezione, sterilizzazione e decontaminazione degli strumentari e dei presidi sanitari; riduce e controlla i fattori di rischio professionale e ambientale degli utenti.

Svolge attività di cura mediante l’utilizzo di semplici apparecchi medicali e aiuta all’assunzione dei farmaci; rileva i parametri vitali dell’assistito ed è in grado di percepirne le comuni alterazioni; procede alla raccolta e allo stoccaggio dei rifiuti, al trasporto del materiale biologico, sanitario e dei campioni per gli esami diagnostici; esegue semplici medicazioni o altre minime prestazioni di carattere sanitario.

Supporta e agevola l’utente nell’igiene personale, nella vestizione, nella mobilità e nell’assunzione dei cibi; si adopera per mantenere le capacità motorie dell’assistito e per fargli assumere posture corrette.

Insomma l’oss fa tutto e di più in qualsivoglia struttura operi. Se tutto questo è la realtà, perché a seconda delle strutture e delle qualifiche professionali nel’ambito del sistema sanitario valdostano ci sono indennità covid per alcuni sì e altri no? Forse che per l’operatore socio sanitario ci sono classifiche di merito? Forese che non hanno a che fare con il covid? Forse che non hanno diritto ad operare in modo da tutelare la propria persona e quella dei pazienti?

piero.minuzzo@gmail.com