La struttura è ubicata nell’area compresa tra corso Ivrea, via Brocherel e via Monte Emilius (già oggetto di un Accordo di programma tra Regione, Comune di Aosta e Azienda USL firmato nel settembre 1997) inizialmente destinata a centro polivalente sociosanitario, i cui lavori, iniziati nel novembre 2005 si erano interrotti a causa del fallimento dell’impresa appaltatrice all’inizio del 2009.
Nel frattempo l’Accordo di programma era stato modificato in considerazione della riorganizzazione dei servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, dapprima nel 2012 orientando le scelte verso la realizzazione di un presidio sociosanitario, di un asilo nido e di una struttura socio-assistenziale residenziale per anziani con annesso centro diurno. Poi nel 2014 decidendo di procedere solo con il completamento del corpo centrale, destinato a comunità alloggio, microcomunità e centro diurno per anziani, stralciando dalla progettazione l’asilo nido e il presidio sanitario, e, infine, di recente, definendo l’utilizzo del complesso sia per la parte interessata dall’accoglimento di una struttura residenziale per anziani, sia per quella a gestione diretta dell’Azienda USL come presidio socio-sanitario, poliambulatorio, centro diagnostico o casa di comunità.
Data la complessità dell’intervento, per il completamento e la successiva gestione del centro si ricorrerà a un partenariato pubblico-privato. Il relativo avviso sarà pubblicato a cura dell’Amministrazione comunale che avrà anche il compito di valutare le proposte a iniziativa privata, con il contributo di Regione e Azienda USL, di gestire la successiva fase di gara nonché il contratto di concessione di costruzione e gestione stipulato, e di supervisionare, sempre con i partner, il piano di completamento dei lavori della struttura e il progetto di gestione proposto dall’aggiudicatario.
Tra gli impegni del Comune figurano anche l’erogazione del contributo a fondo perduto in misura massima pari al 49% del valore dell’investimento, stimato prudenzialmente in un importo massimo di 10 mln di euro, quale costo complessivo dell’intervento, e il convenzionamento di 40 posti, previo ottenimento del necessario accreditamento della struttura e dei servizi.
Per quanto concerne la Regione, essa si impegna a mettere a disposizione i dati relativi alla domanda e offerta di servizi sociosanitari e residenziali per anziani non autosufficienti e gravemente non autosufficienti ai fini della redazione dell’avviso, a garantire il convenzionamento, previo ottenimento del necessario accreditamento della struttura e dei servizi, di almeno 30 posti, e di verificare la possibilità di contribuire al 50% della spesa complessiva afferente il supporto al RUP, in relazione a tutte le attività necessarie alla procedura, affidata alla società partecipata In.Va.
«Finalmente – dichiara il sindaco di Aosta, Gianni Nuti - usciamo da un’impasse protrattasi per troppi anni, e avviamo un processo che, da un lato, fornirà alla comunità un prezioso punto di riferimento in ambito socio-sanitario e, dall’altro, rimarginerà una ferita aperta nel cuore della città sotto il profilo urbanistico e del decoro. L’auspicio è che, una volta concluso l’iter amministrativo, i lavori possano riprendere e terminare nel più breve tempo possibile, in modo da poter garantire l’apertura dei presìdi secondo le modalità concordate».
«In prospettiva – commenta l’assessora alle Politiche sociali, abitative e Pari Opportunità, Clotilde Forcellati – il complesso che sarà completato in base alle nuove indicazioni stabilite dall’Accordo di programma firmato oggi ci consentirà una declinazione delle politiche e una programmazione degli interventi più puntuale e maggiormente rispondente alle necessità della popolazione, evitando una duplicazione dei servizi, e coprendo le possibili carenze con una razionalizzazione degli investimenti».
Per l’assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Roberto Alessandro Barmasse «questo accordo recepisce le nuove esigenze manifestate dagli Enti coinvolti e consentirà di completare la struttura così da utilizzare sul territorio un centro polivalente sociosanitario e di un poliambulatorio/centro diagnostico in grado di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini. La sanità del futuro necessita di tali interventi per essere sempre più territoriale e a misura di paziente».
«Si tratta – afferma il presidente della Regione, Erik Lavevaz – di un passaggio fondamentale per portare a compimento un percorso che rischiava di essere abbandonato: la collaborazione con il Comune di Aosta ci permette invece di rilanciare un’iniziativa che saprà adattarsi alle nuove esigenze del nostro territorio.
I cantieri delle strutture sanitarie sono un esempio chiaro di come si possa lavorare al futuro dell’assistenza: investimenti delicati e importanti, che devono coinvolgere tutte le istituzioni e accompagnarci nella trasformazione dei servizi ai cittadini».