La gara si snoda nel centro storico di Aosta fiancheggiando la cinta muraria di “Augusta Praetoria”, che era intercalata da venti torri con funzione sia difensiva che decorativa, che nel corso dei secoli furono adattate a dimore, trasformate e ristrutturate e che ora sono testimoni di un passa ricco di storia e cultura.
Oggi la manifestazione sportiva, che nel corso degli anni ha attirato un numero di partecipanti sempre crescente, tocca sette delle torri erette in epoca Romana a difesa della città, visibili lungo il percorso.
La struttura rimase pressoché inalterata fino al 1835, anno in cui iniziarono i lavori di edificazione del municipio. Gli ultimi resti del monastero vennero demoliti l'anno successivo, quando anche il campanile fu abbattuto mediante l'uso di esplosivi. Oggi la piazza che si trova a nord del municipio è chiamata piazza San Francesco.
Nel 1924 viene inaugurato il monumento al soldato valdostano[1], in sostituzione a quello dedicato al medico Laurent Cerise, spostato ai giardini pubblici di avenue Conseil des Commis.
La torre, a pianta quadrata e aperta su ciascuno dei quattro lati da sei grandi finestre, tre per ogni piano, è collegata ad un tratto di mura che nel medioevo fu aperto per ricavarvi la cosiddetta “porta ferrière”.
In seguito ai danni provocati da un incendio, alla fine del XIX secolo la torre fu oggetto di un accurato restauro con l’impiego di laterizi, posto in opera da Alfredo d’Andrade.
Si prosegue quindi verso nord si raggiunge via Hotel des Monnaies (oggi via Antica Zecca), si incrocia la Porta Pretorria e la Tour Fromage, costruita probabilmente tra il XI e il XII secolo e occupata dai nobili De Casei (francesizzato poi in Fromage che si affaccia su Teatro Romano.
Si prosegue ancora verso nord e si raggiunge la Torre dei Balivi (o “Tour du Baillage”), situata in via Guido Rey, all’angolo nord-orientale della cinta muraria romana, costruita nel Medioevo sulle strutture della preesistente torre romana.
Attualmente l’edificio ospita i locali della scuola musicale “Conservatoire de la Vallée d’Aoste”.
L’itinerario prosegue verso ovest percorrendo via san Giocondo di raggiunge Piazza Roncas, sede del Museo regionale; si imbocca via Tourneuve dove si innalza l’omonima torre situata all’angolo fra via Tourneuve e via Monte Solarolo, l’antica torre cilindrica, munita di merlatura e di porta ad altezza di sicurezza, emerge nella parte nord-occidentale delle mura romane, in questo tratto ben conservate e isolate in un’area verde.
Infine si percorre prima verso sud e poi verso ovest via Stévenin da dove si raggiunge via Bramafam si trova all’angolo tra via Bramafam e viale G. Carducci, lungo il lato meridionale della mura romane.
Denominato Castello di Bramafam, ma comunemente designato come torre, il monumento mostra un bastione a pianta circolare, alla cui base sono ancora visibili i muri romani e parte della torre che fiancheggiava la Porta Principalis Dextera, su cui fu innnalzato intorno al XII-XIII secolo.
La casa forte passò successivamente nelle mani del Conte di Savoia.
Nel corso dei secoli successivi subì ulteriori vari passaggi di proprietà, perdendo la sua importanza rappresentativa ed amministrativa, fino a subire l’abbandono definitivo nel XVI secolo.
Per spiegare l‘origine del nome di questa torre, a tutt‘oggi sconosciuta, una leggenda narra che un membro della famiglia Challant, per gelosia, vi avrebbe rinchiuso la moglie, che ivi sarebbe morta, gemendo e lamentandosi per le sofferenze patite a causa della fame (brama fam). Altri, invece, attribuiscono questa denominazione al fatto che, per un certo periodo, il complesso ospitò il granaio pubblico, cosa che indusse la popolazione di Aosta, in seguito ad una grave carestia, a radunarsi ai piedi del maniero implorando cibo.
Un’altra versione è quella che vorrebbe questa torre indicata come Porta Biatrix dal nome di Beatrice di Ginevra, moglie di Godefroi de Challant; tuttavia nessun indizio storicamente affidabile può avvallare tale tesi.
Il percorso prosegue verso l’omonima via fiancheggiando il parco giochi dei bimbi si raggiunge via Festaz, dopo pochi metri, all’altezza del Palazzo della Regione, si svolta a sinistra si imbocca via Gramschi che porta a via De Tiller nel cuore del centro storico dove si svolta a destra e si raggiunge nuovamente piazza Chanoux il salotto di Aosta. (fonte testi e foto Fidal Vda - Aostalife - Lovevda - Areasport)