Dal 6 agosto sarà obbligatorio l'uso del Green Pass per accedere a locali come bar e ristoranti al chiuso, teatri e cinema. "La certificazione - si legge nel comunicato diffuso al termine del Consiglio dei Ministri - servirà per accedere a servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso; spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi; musei, luoghi della cultura e mostre; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all'interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività solo al chiuso; sagre e fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò, concorsi pubblici".
Ciò che allarma Fipe-Confcommercio VdA è il fatto che il decreto prevede anche sanzioni per i gestori dei locali che non fanno rispettare le regole.
Il decreto precisa che i titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati, previa esibizione del Green Pass sono tenuti a verificare che l'accesso a questi servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni. In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell'esercente sia dell'utente. Di più, qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l'esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.
“Non capisco questo ingiusto e penalizzante accanimento contro i pubblici esercizi, le strutture in montagna poi, dovranno fare i conti anche con la météo che, è risaputo, in quota è decisamente
Fipe-Confcommercio VdA fa seguire alcune proposte prima fra tutte l’introduzione dell’autocertificazione. “I gestori dei bar e dei ristoranti – spiega Dominidiato - non sono pubblici ufficiali e come tali non possono assumersi responsabilità che spettano ad altri. È impensabile che, con l’attività frenetica che caratterizza questi locali, titolari e dipendenti possano mettersi a chiedere alle persone di esibire il loro Green Pass e ancor meno a fare i controlli incrociati con i rispettivi documenti di identità; ripeto, siamo favorevoli al Green Pass ma venga introdotto in chiave positiva e non punitiva”.
Per Fipe-Confcommercio bisogna quindi semplificare, prevedendo un’autocertificazione che sollevi i titolari dei locali da ogni responsabilità. Chi dichiarerà il falso lo farà a suo rischio e pericolo. I controlli devono rimanere in capo alle forze dell’ordine e si batterà in fase di conversione in legge del decreto affinché questo avvenga.
In ogni caso la soluzione all’obbligo del Green Pass per i dipendenti, che può avvenire solo per il tramite della legge, “deve tener conto – precisa Valieri - dei tempi necessari a garantire la vaccinazione dei lavoratori che intendono vaccinarsi per evitare qualsiasi riflesso negativo sull’attività lavorativa anche in considerazione del fatto che non solo siamo in piena stagione estiva ma vi sono enormi problemi di reperimento del personale. Costringere a casa chi ancora non è in possesso del certificato verde in questo momento sarebbe disastroso per le imprese".
Fipe-Confcommercio VdA chiede poi agli amministratori, ai Consiglieri regionali, alla Giunta, ai Parlamentari valdostani una “forte opera di pressione sul Governo perché cambi i nuovi parametri per i colori delle regioni. “Per un non nulla la nostra Regione – conclude Dominidiato - rischia un giorno sì e l’altro anche di cambiare colorazione con tutte le conseguenze che ne derivano; con gli esercizi che chiudono e con i turisti che dovranno tornarsene a casa”.