L'esposizione, organizzata in partnership con Palazzo Madama - Museo Civico d'Arte Antica di Torino, nasce da un'iniziativa condivisa con i musei facenti parte della rete internazionale Art Médiéval dans les Alpes, creata nel 2001, che lavora su progetti riguardanti il patrimonio artistico alpino, tanto sul fronte piemontese e valdostano che su quello francese (Savoia) e svizzero (Vaud e Valais), con riferimento, quindi, ai confini storici del Ducato di Savoia.
A Torino la mostra, aperta dal 5 febbraio al 12 luglio 2021, ha presentato nella Sala Atelier una galleria di busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento, raffiguranti santi legati alle devozioni del territorio e alle titolazioni di determinate chiese locali: le opere provengono da tutte le diocesi del Piemonte, oltre ad alcuni esemplari dalla Svizzera e dall'Alta Savoia.
Nel capoluogo valdostano, l'esposizione, sostenuta anche dal Rotary Club di Aosta, sarà visitabile fino al 26 settembre 2021 e consentirà di ammirare i preziosi busti quattrocenteschi del Tesoro della Cattedrale di Aosta. Questi straordinari manufatti sono messi a confronto non solo con un'importante serie di reliquiari di analoga tipologia provenienti da alcune chiese della nostra regione, in particolare dalla collegiata dei Santi Pietro e Orso di Aosta e dalle parrocchiali di Antagnod, Champorcher, Charvensod, Gaby, Saint-Germain, Saint-Denis e Verrès, ma anche con due esemplari d'eccezione prestati per l'occasione da importanti istituzioni religiose elvetiche: il busto duecentesco di san Bernardo di Aosta dell'Ospizio del Colle del Gran San Bernardo e quello di san Vittore, databile al 1418 circa, del museo dell'Abbazia di Saint-Maurice d'Agaune.
L'evento culturale, proprio perché sviluppato in parallelo e in stretta collaborazione con quello ospitato nel Museo di Palazzo Madama di Torino, oltre a evidenziare l'unicità dei percorsi artistici in area alpina nel corso dei secoli, è frutto di un grande sforzo organizzativo, oltre che economico, operato in questa difficile congiuntura, e perseguito con un impegno corale per valorizzare e far conoscere una parte ancora poco nota del nostro patrimonio culturale. La mostra ha infatti rappresentato l'occasione di importanti approfondimenti nelle ricerche e negli studi restituiti nel ricco catalogo, a cura di Simonetta Castronovo e Viviana Maria Vallet, unico per le due sedi espositive. In particolare, uno dei temi affrontati è quello dell'uso della policromia sull'argento, a vantaggio di un maggior naturalismo, reso possibile dalla sapiente padronanza di due arti diverse, l'oreficeria e la pittura, affidata alla responsabilità di maestri operanti in collaborazione. Tale peculiarità è ben evidenziata proprio nell'esposizione aostana in quanto accomuna i pregiati busti del tesoro della Cattedrale a quelli elvetici, per la prima volta visibili tutti insieme a confronto.
Il percorso si snoda negli spazi del deambulatorio della cattedrale, sede del museo del Tesoro, e nella suggestiva sagrestia monumentale, dove accanto agli apparati didattici sarà possibile fruire di un video multimediale che illustra nel dettaglio le delicate operazioni di restauro eseguite sul busto di san Grato e sulla testa di san Giovanni Battista.
L'esposizione consente quindi di riscoprire un'arte preziosa, quella dei busti reliquiario, in tutti i suoi molteplici quanto affascinanti significati: dall'importanza delle reliquie custodite alla preziosità dei materiali e alla raffinatezza tecnica, dal forte impatto emotivo e devozionale al prestigio derivante dall'alto rango della committenza.
Apertura al pubblico dal giovedì alla domenica dalle 15.00 alle 17.30
Museo del Tesoro e Sacresia monumentale della Cattedrale di Aosta
Per informazioni:Ufficio diocesano beni culturali ecclesiastici - 0165 238515Ufficio regionale patrimonio storico-artistico - 0165 274327 - 0165 274346 (fonte Curia Aosta)