"Non rientra nelle nostre competenze fissare le tariffe autostradali, che sono regolate da complesse modalità statali che hanno dato concessioni di lunga data. Non abbiamo meccanismi per poter incidere sulle tariffe". Lo ha detto oggi l'assessore regionale alle Società partecipate, Luciano Caveri, rispondendo in Consiglio Valle a un'interpellanza del gruppo Pour l'Autonomie che ha chiesto un intervento della Regione per ridurre i costi dei pedaggi autostradali. La risposta dell'assessore, lungi dal volerla definire 'giusta' o 'sbagliata', dimostra che la Valle d’Aosta è afflitta da annosi problemi che in nessun modo si riescono a risolvere.
Il nostro territorio è ricco di acqua che produce energia elettrica, ripetutamente e sistematicamente i valdostani hanno rivendicato una posizione di privilegio nello sfruttamento dell’energia, ma la risposta è sempre stata una posizione di mercato uniforme alle altre regioni.
Oggi, ancora una volta, dalla sala del Consiglio Valle sale alla ribalta il ripetuto problema delle tariffe autostradali. Le autostrade che scorrono nel nostro territorio sono le più care d’Italia. La Valle d’Aosta, oltre l’aver messo a disposizione il territorio, ha investito del denaro nella realizzazione del progetto. In virtù dell’investimento i valdostani rivendicano il diritto di avere delle agevolazioni economiche sulle tratte di competenza.
In virtù dei numeri di rappresentanza nei consigli di amministrazione di RAV e SAV i rappresentanti della nostra regione non sono in grado di indirizzare gli intenti amministrativi delle società. Le due società che incidono sul nostro territorio sono gestite da un gruppo privato, il Gruppo Autostrade, notamente nelle mani della famiglia Benetton e del Gruppo Gavio.
Ora, le concessioni sono nelle mani di questi signori fino al 2032, già il primo Governo Conte era intervenuto sulla problematica dei prezzi ma i Tribunali Amministrativi hanno sempre dato ragione alle società, non ci sono meccanismi per poter incidere sulle tariffe, tariffe che sono state congelate per il periodo covid ma che torneranno ad essere aperte al rialzo già dal mese di luglio 2021.
Il problema non è solo per i valdostani che vorrebbero pagare di meno i loro pedaggi, ma è un problema turistico, gli italiani nella scelta delle loro mete di svago valutano anche i costi dei pedaggi autostradali che non possono di certo essere trascurati.
In un turismo che stenta a ripartire, che non sappiamo dove andrà a finire, non abbiamo bisogno di freni, i Governi devono prendersi carico di questa nostra spina nel fianco e alzare la voce.





