Il futuro, più volte ipotizzato e mai realmente progettato sviluppo della 'Porta Sud' di Aosta è tornato all'attenzione dell'Assemblea regionale con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega VdA.
I precedenti Governi regionali - ha ricordato il consigliere Luca Distort - hanno avviato interlocuzioni con l'Amministrazione di Aosta, finalizzate alla salvaguardia del ruolo strategico che questa zona riveste per il territorio urbano e le aree a contatto.
L'attuale Giunta ha preso contatti con il Comune di Aosta? Ci chiediamo poi quali siano, attualmente, gli intendimenti e gli obiettivi relativi alle prospettive di trasformazione urbanistica dell'area, di cui la Regione è proprietaria; quali i tempi e quali le modalità".
Dopidiché, ha affermato Marzi, "la crisi politica in Regione e l'emergenza sanitaria non hanno poi consentito di dare corso a ulteriori riunioni dopo l'ottobre 2019. Con il Comune di Aosta, che rimane comunque parte attiva nell'accordo in quanto soggetto con competenza primaria riguardo alla programmazione urbanistica, non sono ancora state riavviate, in via ufficiale, interlocuzioni. Sono tuttavia in corso confronti su tutti i temi che riguardano trasversalmente le due amministrazioni e vi è l'intenzione di convocare una nuova riunione del Comitato di vigilanza".
La Giunta regionale intende chiudere l'Accordo precedente "e avviare una fase di riconsiderazione del Piano regolatore generale - ha sostenuto Marzi - nella consapevolezza che l'area rappresenti un asse di intervento strategico non solo per il futuro assetto urbanistico della città ma per l'intera regione".
I temi su cui è necessario decidere sono diversi e riguardano principalmente le destinazioni dell'area e la sua eventuale penetrabilità rispetto ai flussi autostradali, il piano regionale dei trasporti rispetto al quale l'area è nodo centrale per la mobilità, il futuro della ferrovia, la valorizzazione turistica con la presenza della stazione della cabinovia Aosta-Pila verso Cogne, il miglioramento del nodo viario del Pont Suaz.
Tuttavia, il consigliere leghista si è detto insoddisfatto delle risposte ai quesiti "perché non ho avuto nessuna certezza del come si definirà una visione di trasformazione: capisco che non siano inquadrati i termini, la visione e gli obiettivi progettuali, tuttavia la modalità deve essere chiara fin da ora. Suggerisco di coinvolgere la terza Commissione consiliare per riprendere il colloquio con tutte le categorie interessate".