Chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità.
Chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità.
Chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere, delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza, di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell'espletamento delle attività di servizio pubblico, di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti.
In Valle non c’è nulla del genere, ancora, ma ieri Graziano Dominidiato, Presidente di Confcommercio VdA, ha rivolto un appello chiedendo a tutti valutare l’opportunità di chiudere la vostra attività fino al 3 aprile 2020, data nella quale avranno termine le misure contenitive di prevenzione.
Oggi le prime adesioni. E nel primo pomeriggio di oggi, infatti, come si testimoniato dalle foto, Aosta era deserta e alcuni esercizi hanno già abbassato le serrande.
“La questione è anche psicologica – ha spiegato un esercente precisando – per leggere il giornale al bar meglio chiudere; se non vedi nessuno nel tuo esercizi ti avvilisci; tanto vale chiudere e riaprire quando l’emergenza sarà passata”.
Anche Confindustria VdA si è attivata che ha inviato i propri associati ad organizzare le rispettive attività nel rispetto con quanto disposto limitando al minimo possibile le ricadute sui dipendenti.