"Lo schema a semaforo fornisce un giudizio semplicistico e distorto sul singolo alimento, cancellando in un colpo solo l’assunto universalmente riconosciuto dal mondo scientifico che non esistono cibi 'buoni' e 'cattivi', ma piuttosto regimi alimentari corretti o meno a seconda del modo in cui vengono integrati quotidianamente gli alimenti tra di loro. Questo tipo di etichettatura ha, dalla sua, l’estrema semplicità comunicativa: verde fa bene, rosso fa male". Gianni Champion, responsabile CIA Agricoltori delle Alpi VdA, boccia il sistema di etichettatura.
Sottolinea Champion: "Il nuovosistema mette a rischio molti dei prodotti agroalimentari di qualità, prima di tutto quelli italiani, apportando più danni che benefici. A fronte di una comunicazione intuitiva basata su tre colori, i sistemi di etichettatura a semaforo finiscono per risultare fuorvianti, inducendo i consumatori a considerare il rosso come un divieto".
Ma soprattutto, assegnando di fatto a una bevanda light, con meno zucchero ma ricca di edulcoranti, conservanti e aromatizzanti, il semaforo verde e dando invece il colore rosso a prodotti come il latte intero o i formaggi, gli oli, il pesce affumicato, la frutta secca e tutti i grandi prodotti Dop e Igp quali Fontina, Grana, Parmigiano, prosciutti, salumi, per via del loro contenuto di grassi naturali.
"Insomma - conclude Champion - con il Nutri-score non si parla più di stili di vita salutari, di alimentazione di qualità, ma semplicemente di alimentazione a basso valore nutritivo. Con buona pace della nostra dieta mediterranea. Come Italia rilanciamo, piuttosto, la proposta di un sistema 'a batteria', basato non sui colori ma sull’indicazione dei nutrienti assunti".