Zona Franca - 17 dicembre 2019, 10:18

L’OPINIONE DI UN LETTORE: Biverbanca, l’insegna non fa la banca

Preg. Direttore

Dopo un lungo periodo di silenzio, sollecitato dalle  notizie che la stampa locale, in più di un occasione, ha  fornito ai lettori riguardo la sempre più vicina FUSIONE tra BIVERBANCA E BANCA CR. ASTI, Le chiedo spazio per  anticipare l’unica argomentazione “forte” che gli  artefici di questa scellerata operazione tenteranno di  utilizzare, per giustificare e per rendere più credibile  il vero “FUNERALE” della ex gloriosa CASSA DI RISPARMIO  DI BIELLA.

Prendo fin d’ora impegno a fornire, con  dovizia di particolari, il mio pensiero a tutti coloro che  non appartengono al cerchio magico, ma sono di fatto i veri protagonisti delle fortune dell’ Istituto fondato  nel 1856 da Mons. Losana(i clienti), nel momento in cui  la fusione sarà ufficiale, presumibilmente a metà del  2020.

Ovviamente la mia sarà la consueta “unica voce  fuori dal “coro”, ma una voce che Le assicuro trova  consensi fra la gente, voce che non avrà l’ambizione di  disturbare minimamente le scelte strategiche né del  Consiglio di Amministrazione della FONDAZIONE CR BIELLA, al cui Presidente attuale va la mia grande stima  personale, in quanto ha ereditato una situazione ormai  compromessa, né tanto meno dell’Organo di Indirizzo della  medesima, organi, i cui membri vengono regolarmente  nominati da scandalose spartizioni partitiche, nei quali  alcuni componenti, possono vantare, tra le Loro  competenze, professionalità in scienze motorie e gloriosi  trascorsi sportivi a livello locale.

I novelli “CUCCIA” di parte Biellese che dopo millenni di  campanilismo sfrenato (vedi separazione delle Province) hanno, Loro malgrado, voluto stringere un patto di  “amicizia” con il popolo risaiolo e subirne le scelte, ci  racconteranno che con la Fusione nulla cambierà per il popolo Biellese e Vercellese, anzi conteremo di più, e le  insegne che campeggiano sulle Filiali ed il relativo logo  che nel 1994 abbiamo ”pensato” resteranno le medesime,  BIVERBANCA.

Ebbene cari Biellesi non credeteci e Vi spiego il  perchè:  Le insegne Biverbanca verranno mantenute, speriamo ancora  per molto, non già perché i rappresentanti della parte  Biellese e Vercellese hanno ottenuto un tale privilegio,  ma perché commercialmente la Banca CR Asti, la vera  proprietaria della nostra Biver, ha tutto l’interesse che  nulla cambi, in quanto qualora venissero sostituite, le  nostre Filiali si svuoterebbero, con ingenti danni  economici.

Pensate, per un attimo, a che cosa  succederebbe a VALDILANA o in VALSESIA se  improvvisamente apparissero le insegne BANCA CR ASTI,  banca, francamente, a Loro sconosciuta.

Per dimostrare in modo concreto ciò che ho appena  affermato, termino raccontando ai lettori e soprattutto  ai Biellesi tutti, quelli che vogliono bene alla BIVER e  che non pensano soltanto alle poltrone, un’esperienza  personale vissuta verso la fine di Ottobre del corrente  anno.

Una sera ho accompagnato mia moglie e mia figlia a Milano per assistere ad uno spettacolo musicale, durante il  quale, io ho approfittato per fare una lunga passeggiata in centro.  Avendo del tempo a disposizione e ricordandomi di essere stato un bancario e soprattutto fiero di esserlo stato in  Biverbanca, ho voluto passare davanti alla filiale che la  Biver, nel 1998, con grandi sforzi dell’allora direttore  Generale Dr. Federico Della Grisa, volle aprire nella  capitale economica Italiana, prima in Via Muratori,  filiale poi trasferita in Via Manzoni 12.

Con grande  sgomento, stupore e sorpresa ho preso atto che la  capogruppo Banca CR Asti, il vero attuale proprietario dell’Istituto, aveva, per chiari interessi commerciali, (è innegabile che vantare una presenza nella città della  Borsa costituisce un fiore all’occhiello in termini di  immagine) sostituito le insegne della Filiale che  BIVERBANCA aveva aperto, forte dell’esperienza maturata nel 1987 con l’insediamento a Torino.

Ricordo ai Biellesi che nel 2009/10, con la famigerata  gestione MONTE DEI PASCHI, sulla quale ho ampiamente scritto a suo tempo, ha già “perso” la sua Filiale di  ROMA aperta nel 1999 nel centro della capitale.  Sarebbe interessante conoscere al proposito il pensiero  dei rappresentanti nominati dalla Fondazione CR BIELLA nel Consiglio di Amministrazione di Biverbanca, ammesso che siano stati messi al corrente di una semplice  sostituzione di insegna a Milano che ora vede campeggiare  il logo della BANCA CR ASTI soppiantando quella di  BIVRBANCA; probabilmente era bruciata e da  sostituire.

Nel rinnovare ai lettori l’impegno a ritornare sulla  questione BIVER in occasione della definitiva ed  ufficiale estinzione della nostra BANCA, la cui colpa non  è certamente da attribuire al Presidente Franco Ferraris,  ma al Suo predecessore Avv. Luigi Squillario, senza il quale i Biellesi, oggi, avrebbero potuto, considerato il  posizionamento della Banca fra le Casse di risparmio  Italiane, essere la Capogruppo di un medio Istituto di  Credito.

Emilio Vaglio