Il 6 agosto 2018, mentre si trovavano in vacanza, hanno perso la vita in una zona adibita a parcheggio, ai bordi della carreggiata di una strada comunale, travolti nella loro macchina da un violento debris flow, i nostri genitori Vincenzo Mattioli e Barbara Gulizia.
Ad oggi è trascorso più di un anno e purtroppo al dolore della tragica ed improvvisa perdita si è unito per me e mio fratello un senso di impotenza ed incredulità. Nei giorni seguenti il tragico episodio, visibilmente sotto shock, io e mio fratello Simone avevamo appreso dai giornali che erano state aperte d’ufficio dal p.m. della Procura d’Aosta, Dott. Carlo Introvigne e poi richiuse poco dopo, le indagini per accertare se si potesse ravvisare qualche profilo di responsabilità a carico delle amministrazioni locali. Successivamente le indagini sono state riaperte, sempre d’ufficio, dal p.m. della Procura d’Aosta Dott.ssa Menichetti e nel registro degli indagati è stato iscritto il Sindaco Dott. Stefano Miserocchi.
Nonostante ciò non è stata emanata l’allerta gialla evidenziando che tali perturbazioni erano “temporali di calore”. I nostri periti, e le carte meteorologiche in nostro possesso, indicano, incontrovertibilmente, che era presente un fronte ben organizzato, tant’è che i CFR delle Regioni Piemonte e Lombardia riportavano, nel bollettino criticità, l’allerta gialla.
Mi permetto peraltro di osservare che la magnitudo di un evento naturale è sempre imprevedibile ma la sola prevedibilità del verificarsi di un evento potenzialmente pericoloso (confermata dalla stessa Drigo), a prescindere dalla magnitudo con cui lo stesso si potrebbe verificare, implica a rigor di logica, il prender determinate misure di prevenzione! Mi sembra questione ovvia.
Dal 1987 ad oggi non si è non solo provveduto ad eliminare e interdire definitivamente e irreversibilmente quella zona adibita a parcheggio nemmeno prevista nel piano regolatore, ma neppure si e' provveduto ad intervenire con qualche misura di sicurezza o con della banalissima segnaletica! Vorrei evidenziare che prima dei tragici eventi del 6 Agosto 2018, il campeggio, posto anch’esso in una area ad elevato rischio idrogeologico, vicino al torrente Marghera presentava un vallo di protezione.
Possiamo dire, senza “se” e senza “ma” che quella zona “aspettava” solo il/i morto/i. Quanto asserito dalla Dott.ssa Drigo nella sua Perizia e nel corso del dibattimento (ovvero che l'evento era prevedibile, ma che non ne era prevedibile la magnitudo con cui si è verificato il 6 agosto 2018) ha comunque convinto il p.m. Dott. ssa Menichetti a richiedere in questi giorni l’archiviazione delle indagini a cui naturalmente ci opporremo con la massima forza morale.
Spetterà ora al GIP la decisione ultima. Io e mio fratello Simone lotteremo fino alla fine perché venga fatta chiarezza su una situazione che a noi continua a risultare poco chiara e che ci ha dato e ci sta dando molto dolore. Ad ogni modo, il risultato finale è che ad oggi il parcheggio è stato chiuso e che i nostri genitori sono morti.
A mio avviso la tragedia che è avvenuta quel 6 agosto 2018 era prevedibile, ed affermarne la prevedibilità ma al contempo escluderla per il solo fattore della magnitudo in quanto colata detrica più forte delle precedenti colate detritiche dell’86 e dell’87, appare personalmente contraddittorio e paradossale. Mi viene da pensare a questo punto che potenzialmente sia a rischio l’incolumità di tutti i cittadini e, soprattutto, di tutti i turisti che decidano di trascorrere le loro vacanze in Valle d’Aosta.
E’ dovere delle istituzioni locali preposte alla prevenzione e protezione del territorio garantire ai turisti e ai cittadini la massima sicurezza. Ho tanti ricordi della mia infanzia legati a quella Valle, ora quei ricordi hanno lasciato il posto ad incubi e profonda amarezza. In generale poi, vorrei altresì evidenziare che il giorno 4 dicembre 2019 è stato pubblicato il Global Climate Risk Index 2020, dal quale si evince che l’ Italia è al 21° posto per rischio da eventi estremi ma al 6° posto per numero di vittime!!!
Spero che la Giustizia, alla luce di questa evidenza, e delle ultime vicende processuali inerenti ad alte tragedie da dissesto idrogeologico nel nostro Paese, possa attivarsi in significativo e opportuno in modo da tutelare i cittadini e i turisti che visitano il nostro Bellissimo Paese.
Altrimenti l’Italia, prima o poi, punterà al primato mondiale per numero di vittime da dissesto idrogeologico. Emanuela Mattioli - Simone Mattioli