CISL VdA - 22 ottobre 2019, 21:56

Il ricordo della Cisl e Jean Dondeynaz del fondatore Giulio Pastore a 50 anni dalla scomparsa

Dondeynaz con Annamaria Furlan

 "Un  costruttore della Repubblica, una figura storica importante per tutto il Paese, fondatore del sindacato libero, con forti radici nella dottrina sociale della chiesa e con uno sguardo al futuro". Così la Segretaria generale della Cisl, Protagonista centrale del sindacalismo italiano, attivo anche nell’associazionismo cattolico e nelle istituzioni, Pastore fu il primo Segretario della Cisl.

"Oggi le sue parole sono assolutamente attuali: centralità della dignità della persona e quindi centralità del lavoro, partecipazione e protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici. Un messaggio assolutamente attuale che  molto ancora ha da insegnare a tutto il Paese", sottolinea Jean Dondeynaz, Segretario Generale Cisl VdA.

"Per la Cisl, la ricorrenza dei cinquant’anni dal giorno in cui il fondatore Giulio Pastore ci ha lasciato non è un semplice momento rituale, - commenta Annamaria Furlan nel corso -  ma l’occasione per riflettere sull’oggi attraverso il suo lascito e la straordinaria modernità che lo caratterizza, con riferimento ai valori etici e ai fini" ha dichiarato la Furlan aprendo l'iniziativa ricordando come "questa visione, rigorosa e pragmatica, parli ancora al nostro tempo denso di contraddizioni e d’ingiustizie sociali. Trascorso mezzo secolo, -  ha osservato - l’universo di valori e dei fini di Pastore e della Cisl, unitamente al progetto di civiltà e di democrazia che ispirano, continuano ad essere un riferimento prezioso in questo nostro tempo travagliato, che richiede lungimiranza, cooperazione e coraggio innovativo per rendere concreta la centralità della persona e del lavoro". 

La grande attualità del pensiero di Pastore è che ancora oggi  dettano il fine della missione della Cisl": dall'Europa alla questione meridionale; dalla scelta cosiddetta 'industrialista' di Pastore "nella sua visione di lungo periodo, pragmatica e sistemica", al concetto che "l’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, famigliari, lavorativi, urbani: se non ci può essere la politica dei due tempi già richiamata, non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale”.

Pastore  posizionò da subito la Cisl nella prospettiva europeista,  che rappresentava la condizione per realizzare gli scopi programmatici fondamentali per i quali è nata. L’obiettivo fondamentale della costruzione di un'Europa unita come presidio di pace nel mondo e di esistenza democratica e sviluppo dei popoli europei, potrebbe essere una dichiarazione dei nostri giorni.

"Il nostro futuro - sottolinea Dondeynaz - sarà in Europa o non sarà. Il futuro dell’Italia sarà per tutti, da sud a nord, o non sarà. Pastore ci ricorda costantemente l’importanza del libero sindacato in riferimento al corretto funzionamento della democrazia, alla propria missione elettiva, alle aspettative dei lavoratori".