“Sindaco e vice (Fulvio Centoz e Antonella Marcoz, ndr) mi dissero che era persona poco pulita. Mi pare utilizzassero il termine mafioso, ma non sono sicura”. Il clamoroso virgolettato è di Massimiliano Nerozzi, giornalista del Corriere della Sera, che riporta – nel quotidiano di ieri lunedì 30 settembre - parte del verbale di Donatella d’Anna ex segretario comunale, sentita come persona informata sui fatti dal pm della Dda, nell’ambito dell’inchiesta Geenna. Inchiesta che nel gennaio scorso portò all’arresto di 16 persone tra cui il consigliere regionale Marco Sorbara che nel 2015 era assessore ai servizi sociali del Comune di Aosta
E proprio quel virgolettato “Sindaco e vice mi dissero che era persona poco pulita. Mi pare utilizzassero il termine mafioso, ma non sono sicura” era riferita a Marco Sorbara. Nerozzi riporta poi un altro virgolettato della D’Anna in riferimento agli appalti per il servizio sgombero neve: “Lotti assegnati ‘a misura – scrive testualmente il giornalista – per un importo sotto la soglia dei 40.000 mila euro, quello che fa scattare l’obbligo della gara. Salvo poi integrare l’importo a fine stagione, cosa che comportava conseguenze sul bilancio”.
Secondo Nerozzi, nel riportare parte del verbale di interrogatorio della D’Anna scrive che l’ex segretario generale del Comune disse al pm: “E’ dal 2015 che sto denunciando alle autorità, sia negli atti delle cause che ho intentato, sia alla Corte dei Conti, sia alla Procura di Aosta”.
Oltre che dall’interrogatorio della D’Anna che fu rimossa dall’incarico per una irregolarità del sindaco nella nomina, prende le mosse dalla mattina del 29 giugno 2015 quando la Commissione di valutazione della Regione riceve sindaco e segretaria comunale. Il Presidente della Commissione, Roberto Confalonieri, avrebbe detto secondo la D’Anna: “Adesso avete il mandato che è quello di eliminare la mafia dagli appalti nel Comune di Aosta e di eliminare i privilegi dei dirigenti”. Nella sua ricostruzione D’Anna dice ancora al pm che “la riunione durò circa 20 minuti e non fu fatto alcun verbale”. D’Anna fu Segretario generale per poco più di due mesi, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, “poi mi fecero fuori, davo fastidio”.