La Commissione regionale ha presentato una proposta di legge (la numero 30 dello scorso20 giugno) che mira a chiarire alcuni dubbi interpretativi emersi in sede di applicazione della legge regionale n. 14/2019. Di fatto vengono esclusi dal distanziometro le lotterie ed i giochi numeri: Gratta & Vinci, Lotto, Superenalotto, ecc.
Gianluca Genestrone, Presidente della Federazione Tabaccai Valdostani ma anche imprenditore nel campo delle scommesse lecite, soddisfatto?
Vuole dire che la Valle vuole essere più realista del re?
“Questo non lo so ma tengo ad evidenziare che a livello nazionale cresce, di giorno in giorno, una scuola di pensiero per così dire “alternativa” riguardo alla lotta al GAP”.
Cioè?
“Penso sia sufficiente l’esempio della Regione Puglia che ha deciso di salvaguardare i posti di lavoro di migliaia di addetti del settore”.
Ma una rondine non fa primavera…
Ma in Valle d’Aosta c’è chi canta fuori dal coro…
“Esatto si tratta del consigliere comunale Vincenzo Caminiti (nella foto in basso), ferreo sostenitore della giusta lotta all’azzardopatia, che recentemente ha provato, con grande onestà intellettuale e umiltà politica, a mettere in discussione gli strumenti adottati dalla Regione a tutela delle fasce più deboli”.
Dunque il castello ideologico, costruito per conquistare da qualche politico una manciata di voti, quello della lotta all’azzardopatia, inizia a scricchiolare?
Perché?
“La perdita di migliaia di posti di lavoro accompagnata dai primi dati sul considerevole calo delle entrate fiscali fanno sì che siano sempre più frequenti le sollecitazioni bipartisan a trovare altre strade alla lotta al Gioco d’Azzardo Patologico – Gap”
Rammaricato come imprenditore?
“Soprattutto perché non c’è stato buon senso né coraggio, supportati forse da maggior conoscenza del settore, per introdurre con la proposta di legge n. 30 di alcuni giorni fa un percorso diverso a tutela dei soggetti più deboli. “Prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal Gioco d’Azzardo Patologico” (L.R. 14 del 15/06/2019), come in altre regioni/provincie sono sfociati in proibizionismo nudo e crudo”.
Come vede il futuro?
“Fatti salvi certi giochi, nessun’altra attività di gioco lecito sopravvivrà in Valle d’Aosta, per effetto di un distanziometro da 500 metri in linea d’aria copiato dalle grande metropoli, ma quantomeno grottesco se applicato ai nostri piccoli centri abitati, e per un’eventuale limitazione oraria: 10/12-14/16-18/20, applicata a residuali spazi sovra distanza che mortifica anche il più spregiudicato degli imprenditori ed allontana qualsiasi forza lavoro dal settore”.
“Buonsenso, a tutela anche dei lavoratori del comparto è razionalizzare l’offerta di gioco, garantire una distribuzione uniforme e congrua alle potenzialità del mercato regionale”.
E come? Quale ricetta suggerisce da imprenditore e Presidente Fit
“Eliminare le anomalie e le offerte illegali, introdurre metodologie condivise tra le parti per limitare/impedire l’accesso al gioco dei soggetti problematici, su base volontaria o in accordo con le famiglie/servizi di sostegno, accrescere la formazione degli operatori del gioco legale, anche attraverso l’introduzione di sistemi informatici per l’utilizzo di banche dati comuni, moltiplicare le occasioni di incontro/confronto tra le parti interessate, nelle scuole, nei centri di aggregazione, negli stessi spazi di gioco, salvaguardare centinaia di posti di lavoro e entrate erariali importanti… nulla di tutto questo”.
A ridosso delle vacanze estive, dunque molti operatori valdostani perderanno il lavoro e diversi piccoli imprenditori chiuderanno le attività di una vita?
E il posto dei legislatori, dipendenti del casino che non hanno nemmeno il pudore di astenersi quando l’assemblea vota provvedimenti che li riguarda in prima persona, sarà salvo. E la legge contro il Gap è un provvedimento che li riguarda in prima persona nella tripla veste di dipendente legislatore controllore. Controllori di se stessi.