Quindicimila valdostani in attesa di batosta pensionistica. Sono circa 44 mila le pensioni valdostane in pagamento (escluse le indennitarie e le assistenziali) per una spesa previdenziale di oltre 608 miioni euro annui. Di queste sono 7.698 le pensioni del settore pubblico per un importo medio annuo di 19.164 euro e 35.881 quelle del settore privato per un importo medio annuo di 12.851 euro.
Sul totale di 44 mila pensioni, quelle che a giugno si vedranno taglieggiata la rendita pensionistica saranno circa 15 mila. Perchè? Per effetto dell'ultima legge finanziaria il Governo ha pensato bene di fare cassa sulle pensioni. Come? Riducendo per buona parte dei pensionati l'adeguamento al costo della vita delle loro pensioni. Per il periodo gennaio-marzo questo adeguamento è stato pieno, ma ora scatta la riduzione prevista dalla "finanziaria" e così verranno recuperati a giugno gli euro dati in più.
(Nella foto di Altri tempi! 1947 manifestazione operaia in Avenue Conseil des Commis)
La batosta sarà ancora maggiore per chi ha pensioni superiori a 100 mila euro annui. Per costoro non solo la rivalutazione annua al costo della vita sarà praticamente pari a zero, ma per 5 anni sono previste, da gennaio, trattenute, per le somme superiori a 100 mila annue, dal 15% al 40%. Certo, in questo caso, alla base c'è la solita invidia dei presunti poveri nei confronti dei presunti ricchi, ma non si tiene conto che queste pensioni sono già decurtate alla fonte per tasse IRPEF di circa il 50% del loro importo.
Tutta questa situazione, come dicevamo all'inizio, investe anche buona parte dei pensionati della Valle d'Aosta, la cui complessiva economia registra anche molti punti di criticità, specialmente per ciò che riguarda il mercato del lavoro.