Donatello Trevisan, segretario particolare dell'ex presidente della Regione Pierluigi Marquis, è indagato dalla procura di Aosta per calunnia nei confronti dello stesso Marquis e del suo predecessore, Augusto Rollandin, nell'ambito dell'inchiesta sul ritrovamento di 25 mila euro nell'ufficio di presidenza di palazzo regionale. Per il pm Luca Ceccanti Trevisan "accusava falsamente" Rollandin "di delitti di corruzione e/o di altri delitti contro la pubblica amministrazione, simulando a carico dello stesso le relative tracce di reato, compiendo azioni materiali ripetute e rendendo false dichiarazioni". In particolare "procurandosi o comunque rinvenendo una carta di credito scaduta nell'anno 2011, intestata all'ex presidente Rollandin, e facendola apparire falsamente" come "rinvenuta unitamente al denaro". E "procurandosi o comunque rinvenendo alcuni fogli dattiloscritti diretti al Rollandin, attribuibili ad una associazione portatrice di ideali trascendenti, contenenti generici auguri politici al Rollandin".
Insieme a questo materiale Donatello Trevisan avrebbe posto "alcune foto effigianti il Rollandin in occasioni pubbliche e facendo apparire tali documenti, falsamente e contrariamente al vero, come rinvenuti unitamente al denaro, al fine di sostenere mediaticamente e giudiziariamente l'ipotesi di collegamento della somma di denaro al Rollandin". Secondo gli inquirenti ha inoltre dichiarato "falsamente, alla Digos di Aosta nel corso delle sommarie informazioni testimoniali rese in data 22 giugno 2017 che aveva rinvenuto" tutto questo materiale "all'interno della stessa busta collocata dietro l'ultimo cassetto a destra della scrivania collocata nella stanza del presidente", comprese le banconote, 50 pezzi da 500 euro.
Riguardo all'accusa di calunnia nei confronti di Marquis, Donatello Trevisan, pur "sapendolo innocente" aveva dichiarato che lo stesso "gli aveva chiesto di riferire, sin dai primi momenti del ritrovamento, che il denaro e la carta di credito erano stati trovati insieme, al fine di screditare politicamente Rollandin e accusare lo stesso del delitto di corruzione e/o di altri delitti contro la pubblica amministrazione".
In particolare, "al fine di sottrarsi alle proprie responsabilità quali emergenti dalle investigazioni fino a quel punto espletate", il 25 luglio 2017 aveva ricostruito davanti al pm il colloquio intercorso la sera del presunto ritrovamento, nel giugno 2017, con l'allora presidente Marquis, che era rientrato in aeroporto da Roma: "Marquis ha detto ' se esce che c'è correlazione tra i soldi e la carta di credito Rollandin è politicamente morto'. Io gli ho detto che secondo me non c'era alcuna correlazione tra denaro e altri oggetti e lui mi ha detto una frase che significava che bisognava fare uscire che denaro e altri oggetti rinvenuti si trovavano insieme. Non ricordo se mi ha detto di dirlo espressamente o mi ha fatto capire che bisognava farlo uscire così, ma il senso era quello".
L'avviso di fine indagini è stato consegnato nei giorni scorsi. Donatello Trevisan è assistito dall'avvocato Massimiliano Sciulli.