CRONACA - 14 giugno 2017, 08:00

Superato il tetto dei 60,5 milioni di abitanti in Italia

Aumentano gli stranieri diminuiscono gli italiani. L'Istat pubblica i dati relativi all’ultimo bilancio demografico. Il calo - precisa l'Istat - sarebbe stato ancora più forte se non fosse stato mitigato dall'acquisizione della cittadinanza italiana di una parte sempre più ampia della componente straniera (+202mila). La popolazione residente in Italia al 31 dicembre 2016 era pari a 60.589.445 di persone.

Sono 5 milioni quelli che hanno una cittadinanza straniera, pari all'8,3% dei residenti a livello nazionale e sono in percentuale al Centro-nord più del doppio di quelli residenti nel Mezzogiorno. Dopo anni nei quali i flussi migratori hanno compensato il calo demografico dovuto alla dinamica naturale negativa, anche nel 2016, come nell'anno precedente, il consistente saldo naturale negativo, unito a un saldo migratorio positivo ma più contenuto rispetto al passato decennio, ha portato al decremento della popolazione.

Quindi nel 2016 continua a diminuire il numero dei residenti già riscontrato nel 2015. Il saldo complessivo è negativo per 76.106 unità, determinato dalla flessione della popolazione di cittadinanza italiana (-96.976 residenti) mentre la popolazione straniera aumenta di 20.870 unità. Il movimento naturale della popolazione ha registrato un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 142 mila unità. Il saldo naturale è positivo per i cittadini stranieri (quasi 63 mila unità), mentre per i residenti italiani il deficit è molto ampio e pari a 204.675 unità.

Continua il calo delle nascite in atto dal 2008. Per il secondo anno consecutivo i nati sono meno di mezzo milione (473.438, -12 mila sul 2015), di cui più di 69 mila stranieri (14,7% del totale), anch'essi in diminuzione. I decessi sono stati oltre 615 mila, circa 32 mila in meno rispetto al 2015, anno record della mortalità, ma in linea con il trend di crescita degli anni precedenti, dovuto all'invecchiamento della popolazione. Il movimento migratorio con l'estero fa registrare un saldo positivo di circa 144 mila unità, in lieve aumento rispetto all'anno precedente. Aumentano leggermente le iscrizioni dall'estero: poco più di 300 mila di cui il 90% riferite a stranieri.

Allo stesso modo le cancellazioni per l'estero superano le 114 mila unità per gli italiani, di nascita e naturalizzati, (+12 mila rispetto al 2015) mentre sono quasi 43 mila per gli stranieri. Continuano a crescere le acquisizioni di cittadinanza: nel 2016 i nuovi italiani sono più di 200 mila. In Italia vi sono circa 200 nazionalità: nella metà dei casi si tratta di cittadini europei (oltre 2,6 milioni). La cittadinanza maggiormente rappresentata è quella rumena (23,2%) seguita da quella albanese (8,9%). Il decremento della popolazione iscritta in anagrafe è dovuto in larga misura alla dinamica naturale.

Il saldo naturale (differenza tra il numero delle nascite e quello dei decessi) nel 2016 ha registrato valori negativi, come nei due anni precedenti, ma in misura meno accentuata rispetto al 2015. Al costante calo delle nascite, nel 2016 si è affiancata una diminuzione del numero dei decessi, particolarmente elevati nel 2015, ma sempre maggiori rispetto agli anni precedenti del nuovo millennio, così come ci si può attendere dato il forte invecchiamento della popolazione.

Dal 2015 dunque le nascite si attestano sotto quota mezzo milione: il 2016 si attesta a 473.438. Queste sono state 12.342 in meno rispetto all'anno precedente (-2,5%) e più di 100 mila in meno negli ultimi otto anni. Il calo è più accentuato nelle Isole: -4,1% rispetto all'anno precedente.

red. cro.