Sintesi dell’intervento del neo Presidente della Regione.
«Stiamo attraversando un momento importante della vita democratica della nostra Regione. È un peccato vedere queste sedie vuote, oggi, in quest'Aula. Vi sono scontri e tensioni, che si svolgono in un clima duro. Siamo passati attraverso una sequenza di fatti, in un progressivo aggravamento dei problemi e d’irrigidimento delle posizioni. È sfociata nella crisi politica con la dimissione degli Assessori di alcuni giorni fa.»
«Vi è dunque un mix di continuità e innovazione. È necessario un aggiornamento di visione, di squadra e di metodo, più partecipato e trasparente. Ci rendiamo conto che si tratta di un cambio non da poco. È stato a lungo atteso ed è liberatorio. La nostra è una proposta di intervento sulle urgenze, aperta a tutte le forze politiche e alle forze vive della comunità valdostana, anche di quelle che per il momento si sono chiamate fuori. È un cambiamento nell’impegno e nella speranza, un’assunzione collettiva di responsabilità, per affrontare insieme questa crisi. Mi rendo conto che le resistenze siano naturali. Credo però che il tono istituzionale debba essere sempre preservato, che non si possa giocare con le regole dell’Autonomia, rallentando o impedendo il regolare funzionamento del Consiglio regionale, non partecipando. È sbagliato sotto il profilo istituzionale, è grave politicamente, come una fuga infantile dalle responsabilità, proprio di fronte alle crisi e alle urgenze di questi giorni. Mi auguro che il buonsenso guidi al più presto la vita politica valdostana, che torni la serietà e che si abbassino i toni.»
«Dobbiamo sempre distinguere i compiti degli uni e degli altri. Il nostro è un lavoro politico, la nostra proposta intende rispondere alle urgenze con l’azione di governo. Dobbiamo parallelamente guardare con distacco e rispetto ai pur gravi eventi che attraversano il Consiglio regionale, in particolare con gli effetti della sentenza recente della Corte di Appello di Torino. La legge va applicata, con la serietà richiesta, senza ostacolare la vita politica e il lavoro delle istituzioni. Dobbiamo sempre riconoscere la separazione tra i poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. E’ sbagliato fare un uso politico delle sentenze, per adattarle ai propri interessi. La nostra proposta è un cambio di metodo anche per questo. Ed è un messaggio anche per coloro che stanno smettendo di guardare indietro, a un mondo che non c’è più. L’epoca della ricchezza dell’Ente Regione è tramontata, quel benessere si è dimostrato effimero e di breve durata. Ha lasciato il posto a frustrazioni e sofferenze.»
«Speriamo che il cambiamento nei cuori e nelle idee arrivi presto anche per loro, anche in questo Consiglio regionale, e che si uniscano a questo impegno. A tutti noi deve venire voglia di ricostruire, di rimettere in moto lo sviluppo, il lavoro e la crescita, per dare una svolta a questo momento di difficoltà.»
«Voglio allora salutare i quattro Consiglieri che accogliamo oggi in quest’Aula. Il nostro è un lavoro politico importante, e ora ne fate parte. È un benvenuto a coloro che già sostengono questa fase difficile. Ma è anche un messaggio di apertura a tutti i nuovi membri. Ma soprattutto, in questa fase di urgenza, è un incoraggiamento a superare rabbia e rassegnazione. A tirarsi su le maniche, a ricostruire, a ripartire con fiducia. È una proposta che nasce da questioni di carattere straordinario e per superare uno stallo grave, con un compito preciso e delimitato. Dobbiamo restituire condizioni minime di stabilità all’economia valdostana e alla società, per restituire parola agli elettori in condizioni di sufficiente serenità.»