Cento anni fa nasceva Anthony Burgess, il grande scrittore britannico noto in tutto il mondo per il romanzo distopico, vale a dire che immagina una realtà diversa da quella esistente, Arancia Meccanica del 1962 riadattato per il grande schermo da Stanley Kubrick nel 1971. Proprio Burgess diceva: “La musica non dice nulla alla ragione. E’ un tipo di struttura al quale non si può dare una spiegazione”. Per questo la Cittadella dei Giovani, insieme alla Sfom, Scuola di formazione e orientamento musicale, per celebrare il centenario della nascita dello scrittororganizzano la serata Livemusicshow sabato 25 febbraio a partire dalle 20.
Quattro gruppi, estremamente diversi, si alterneranno sul palco della Cittadella, a partire dal TarTaraf String Ethnoensemble diretto da Sergio Pugnalin (mandolino, laoúto, bağlama, oud, voce) con Sophie Perret (violino, voce), Christian Curcio (chitarra, mandolino, bouzouki), Federico Gregori (chitarra, laoúto) e Caterina Di Vito (basso), con le sue atmosfere dalla musica balcanica, maghrebina e turca che guarda verso Oriente, sulla strada che porta all'estremo est de “La Trilogia malese” burgessiana.
Liquida e contaminata, come la neolingua di “Arancia Meccanica”, è invece la musica dello Swing Clab, il quartetto formato da Ylenia Mafrica (voce), Carol Di Vito (vibrafono), Stefano Réan (chitarra) e Sara D’Angelo (contrabbasso) nato dalla fucina Sfom e che miscela lo swing, il manouche ed il jazz tra la tradizione e l'innovazione. Atmosfere intime e cangianti saranno invece proposte da Ricami , acronimo di “RitornanoCanzoniMadeinItaly” e formati da Elisa Pensotti (voce), Maurizio Verna (chitarra) ed Emanuele Pella (batteria) – con il loro repertorio di “piccole canzoni italiane che cambiano d'abito”, trasformandosi in nuovi e raffinati riarrangiamenti acustici.
Sempre dalla “palestra” Sfom arriva arriva anche il Labrock, vero e proprio laboratorio di composizione e rock dei ragazzi guidati da Alessandro Maiorino.