Guido Cossard, l'archeoastronomo valdostano e presidente dell' Associazione Ricerche e Studi di Archeoastronomia Valdostana, è giunta ad una nuova teoria circa l'esistenza della Coyolxauhqui, il cui nome significa “Faccia dipinta con campanelli dorati”, la dea Luna degli Aztechi.
Il suo corpo era decorato con pitture di guerra: il volto era attraversato da inquietanti strisce gialle, mentre le braccia e le cosce erano ornate da strisce azzurre. Il bimbo attaccò la dea Luna, ne ebbe facilmente la meglio, smembrò il suo corpo, la decapitò e lanciò la sua testa lontana, nel cielo. Immediatamente questa si trasformò nella Luna.
"Nel 1978 - spiega ancora Cossard - venne scoperto, a Città del Messico, presso il Templo Major, uno splendido disco in bassorilievo, con diametro di oltre 3 metri, rappresentante proprio la dea smembrata. Un mio lavoro dimostra che però il disco di Coyolxauhqui non deve essere visto semplicemente come un’opera artistica, ma va considerato la rappresentazione di un’antichissima mappa lunare realizzata dai sacerdoti aztechi. Questo fatto - conclude Cossard - contribuisce a rivalutare enormemente le conoscenze astronomiche degli antichi Aztechi".