Montagne che precipitano a perpendicolo. Verdi colline. Umidi strati di nebbia che separano un mare di mangrovie. Cumuli bianchi, squarci d’azzurro, promontori lontani le cui cime forano tavole di nubi bianchissime. Spiagge incorrotte e tratti di giungla ancora inesplorata…
E poco alla volta, a una manciata di scogli che sembrano andare alla deriva, subentrano acque tranquille e rassicuranti piantagioni. L’aereo scende quasi rasentando alte, svettanti palme da cocco; vira deciso e tocca il suolo in un tremendo vibrare per la decelerazione dei motori. E si è al Presidente Nicolau Lobato International Airport di Díli, capitale di Timor-Leste.
Timor-Leste
C’è atmosfera, e che atmosfera al Timorese-style restaurant e all’open-air dining corner (buffet ai bordi della piscina, pronto per le 19). La notte ha già ingoiato tutto da un’ora e tonfi, gemiti, sibili e stridii provenienti dalla boscaglia vicina raccontano le abitudini e la lotta per la sopravvivenza degli animali della selva.
Crepita l’incenso acceso in un braciere e tintinnano i bicchieri e i piatti fumanti colmi di cose buone. I turisti mangiano, sorridono e sfatano nei loro discorsi, un’idea di natura come Eden dominato dai buoni sentimenti. D’altronde i comportamenti animali sono regolati da meccanismi millenari con una funzione precisa per il mantenimento dell’equilibrio biologico. Ma tutto ciò piace ad una società umana in cui sono saltate tante regole; piace a genti di razze e culture tanto diverse che il destino ha riunito in Wallacea per ammirare un mondo in continua trasformazione.
Regno animale a parte, sotto molti punti di vista, Timor-Leste ricorda in certi suoi orizzonti lembi e lande dell’Australia. Anche perché questa minuscola Repubblica, tra l’isola di Celebes ‘Sulawesi’, altre isole minori e il continente dei canguri - come individuò Sir Alfred Wallace nel sec. XIX - è campo di transizione tra il continente asiatico e la grande emersione australiana in un raro trionfo fra i diversi tipi di fauna e anche di flora.
E qui: cervi, scimmie, civette zibetto, cacatua crestati, maialini selvatici, bufali, babirusa, Merops ornatus australiani, innocui pipistrelli e serpi popolano la parte verde e la foresta pluviale dell’isola, teatro di migliaia di varietà di orchidee selvatiche, palme, alberi di spezie e importanti fiori parassiti.
A Timor-Leste la notte è ‘umida’. Una pioggia tiepida fuma accarezzando l’aria. E’ l’improvviso scrosciante spettacolo della mezzanotte che getta rivoli d’acqua dalle foglie mai ferme dei banani e alimenta una natura lussureggiante di misterioso vigore. Il cielo del mattino è di un azzurro intenso e un debole movimento d’onde pettina le sabbie del Com Beach.
Piccole minoranze cinesi, oltre ai vari gruppi etnici, fra cui quelli principali sono il malese-polinesiano e il papuano - tutte con le loro usanze, tradizioni, riti e leggende di tutto rispetto - arricchiranno l’ambiente indipendente dal 2002.
Prendendo spunto da suggestioni di carattere storico-culturale, sarà possibile tracciare cirquiti di scoperta del Timor-Leste meno conosciuto. Ci si ricorderà delle antiche rovine lusitane, delle rocce marmoree e dei laghi fossilizzati del Com, ma anche del Konis Santana National Park, dove vive il piccione verde di Timor. Il viaggio, anzi i tour nel Timor-Leste più intimo e segreto, comprenderanno escursioni al ‘triangolo del corallo’, Tutuala, lago Iralalaro, Valu - le grotte e le strane incisioni rupestri di milioni d’anni fa - ; e poi visite guidate alla realtà alpina di Hatobuiliko, ai villaggi indigeni, ai luoghi dei musici del Maulelo, al lago salato cristallizzato (Laga). Snorkelling a ilha de Ataúro, prima di prendere il volo per Singapore…
Notizie in valigia
Documento. Passaporto con almeno sei mesi di validità dalla data di ingresso nel Paese.
Come arrivare. In aereo, da Milano e Roma con Singapore Airlines, sino a Singapore; quindi con aviogetto di Air Timor, direttamente a Díli.
Dove mangiare e dormire. A Díli: Novo Horizonte Hotel; a Com: Com Beach Resort; a Valu: Lakomorre Lodge; a Hatobuiliko: Alecrin’s Guesthouse; a ilha de Ataúro: Barry’s Eco Lodge.
Specialità culinarie. Ikan saboko, pesce alle spezie in foglia di banano; katupa, riso in latte di cocco; batar da’an, mix di soia, zucca e mais ; midarsin, carne di suino in salsa di soia e tamarindo… oltre ai prodotti ittici alla griglia e alla frutta esotica gustosissima . Tipica: la birra e il tapai, la bevanda di riso fermentato. Eccellente: il caffè!
Richiami turistici.
Oltre la capitale: le scogliere della costa Nord, il bazar di Manaturo e il centro degli artigiani dell’argilla; la cittadina di Bacau, Aileu e le colline di Hatobuiliko; la statua della Madonna, alta 3 m, sul Ramelau a quota 2.963 m e le aree del popolo Mambai; le infinite arene, i villaggi dei pescatori, le fortezze, la vegetazione acquatica; il paese di Pitileti, lo stretto di Wetar, i giochi dei delfini, la meraviglia di ilha de Ataúro. Particolare: gli infiniti microclimi.
L’esperienza del wrap, sarà gustare una sorta di sandwich preparato con morbido pane arrotolato intorno a un composto di patate dolci e pesce fresco. Non perdere i diversi tipi di caffè serviti da Kaffe Out (Díli), accompagnati da torte di carota e altri dolci della casa.
Acquisti. Miscele di caffè di Tata Mailau (Monte Ramelau); tais, ovvero, panni di cotone tradizionali utilizzati anche per confezionare abiti, scarpe e borse; intagli e lavori in legno; zucchero di palma.
Info. VisitEast Timor.com; email: timor@visiteasttimor.com
In calendario. Timor-Est (Leste) di GoAsia, tel. 071.2089301; email: info@goasia.it