E'stato eseguito a fine luglio, ma l'Usl Vda ha atteso un mese prima di confermare il successo dell'intervento innovativo, tra i primi in Italia, compiuto all'ospedale Parini di Aosta su tre pazienti afflitti da una grave malattia coronarica.
I cardiologi Francesco Pisano e Gianluca Amato, hanno operato con il nuovo 'scaffold a dissolvimento naturale Magmaris', una sorta di 'bioimpalcatura' che ha la particolarità di mantenere aperti i vasi sanguigni ristretti per prevenire l'attacco cardiaco.
Lo scaffold si dissolve naturalmente nel corpo del paziente entro 12 mesi. "Così come avviene per uno stent tradizionale - spiega il chirurgo Pisano in una nota - lo scaffold viene impiantato utilizzando una procedura minimamente invasiva e per via della sua composizione a base di magnesio raggiunge un equilibrio ottimale tra forza di supporto, biocompatibilità e proprietà di riassorbimento da parte dell'organismo".
La nuova tecnica di intervento, positivamente sperimentata, "pone - si legge in un comunicato dell'Azienda sanitaria valdostana - all'avanguardia il Laboratorio di Emodinamica dell'ospedale di Aosta, tra i primi centri italiani ad avere eseguito l'impianto del nuovo scaffold Magmaris".
"L'idea alla base del dispositivo sanitario - aggiunge Marco Sicuro, direttore del reparto di Cardiologia e Utic - è di stabilizzare la parete del vaso sanguigno fino a quando lo stesso è in grado di rimanere aperto autonomamente e svolgere nuovamente la sua funzione naturale senza alcun impedimento. Un rivestimento medicato impedisce la crescita delle cellule indesiderate e quindi il restringimento del vaso".