“Gli amministratori locali non siano mai stati benevoli nei nostri confronti, considerandoci sempre come polli da spennare”. E’ un passaggio della lettera che Pierantonio Genestrone, Presidente di Confcommercio, ha inviato agli esercenti aostani alcuni dei quali l’hanno messa in bella vista sul bancone.
Genestrone ha scritto ai “Cari colleghi” dopo “gli innumerevoli articoli apparsi su vari organi di stampa, e lo scatenarsi su facebook di post variegati, ribadire la mia posizione, e quella dell’Associazione che rappresento, in merito alle iniziative che il Comune intenderebbe prendere in relazione alla ludopatia”.
Il Consiglio comunale di Aosta è impegnato nella redazione di un regolamento per limitare l’installazione e l’utilizzo delle slot. Una delle ipotesi è limitare l’orario di apertura ed il divieto di installazione nei locali del centro storico.
Il Presidente di Confcommercio sottolinea che “chi detiene e mette a disposizione del pubblico gli apparecchi da gioco ‘incriminati’ lo fa per lavoro e in forza di autorizzazioni e concessioni rilasciate a norma di legge”. Infatti, le leggi che ne consentono l’utilizzo sono state emanate dalla politica che ha governato e governa il nostro paese sulla base di una famelica ricerca di fonti finanziarie, mai sufficienti, utili a reggere il nostro paese.
“Ora, certi politici, con ipocrisia - rimarca Genestrone - ci addossano colpe che non sono nostre ma che devono imputare solo a se stessi, visto che anch’essi fanno parte della classe politica. Gli untori non siamo noi”.
“Per tutto ciò – afferma perentoriamente Genestrone - non intendo desistere e continuerò a battermi per quella che, al di là di qualsiasi valutazione di tipo moralistico, ritengo sia una giusta causa a favore degli associati Confcommercio che, fino a diverse determinazioni legislative, stanno svolgendo attività pienamente legittime”.