Aosta Capitale - 18 marzo 2016, 10:38

Aosta: Genestrone (Confcommercio), ‘Per il Comune siamo polli da spennare’

La lettera che il presidente di Confcommercio Vda, Pierantonio Genestrone, ha inviato ai commercianti aostani iscritti all'associazione

“Gli amministratori locali non siano mai stati benevoli nei nostri confronti, considerandoci sempre come polli da spennare”. E’ un passaggio della lettera che Pierantonio Genestrone, Presidente di Confcommercio, ha inviato agli esercenti aostani alcuni dei quali l’hanno messa in bella vista sul bancone.

Genestrone ha scritto ai “Cari colleghi” dopo “gli innumerevoli articoli apparsi su vari organi di stampa, e lo scatenarsi su facebook di post variegati, ribadire la mia posizione, e quella dell’Associazione che rappresento, in merito alle iniziative che il Comune intenderebbe prendere in relazione alla ludopatia”.

Il Consiglio comunale di Aosta è impegnato nella redazione di un regolamento per limitare l’installazione e l’utilizzo delle slot. Una delle ipotesi è limitare l’orario di apertura ed il divieto di installazione nei locali del centro storico.

Per Genestrone “questo è l’ennesimo intervento che il governo della città intende attuare a discapito del mondo del commercio e del turismo della città. La mia azione – aggiunge - si è basata sulla semplice convinzione che fosse mio dovere difendere le categorie che svolgono legittimamente la propria attività”.

Il Presidente di Confcommercio sottolinea che “chi detiene e mette a disposizione del pubblico gli apparecchi da gioco ‘incriminati’ lo fa per lavoro e in forza di autorizzazioni e concessioni rilasciate a norma di legge”. Infatti, le leggi che ne consentono l’utilizzo sono state emanate dalla politica che ha governato e governa il nostro paese sulla base di una famelica ricerca di fonti finanziarie, mai sufficienti, utili a reggere il nostro paese.

“Ora, certi politici, con ipocrisia - rimarca Genestrone - ci addossano colpe che non sono nostre ma che devono imputare solo a se stessi, visto che anch’essi fanno parte della classe politica. Gli untori non siamo noi”.

Genestrone (nella foto mentre scrive la lettera ai Colleghi) evidenzia, anche, alcuni fatti che evidenziano la persecuzione ai commercianti: il regolamento dei déhors, “per il quale dove è pendente, su nostra iniziativa, un ricorso a nostre spese, al Consiglio di Stato”; la TARI, per la quale “sono sati determinati aumenti sconsiderati, contro ogni regola di mercato, che hanno penalizzato tutto il nostro mondo”; le tariffe dei parcheggi per le quali è stata effettuata una scelta autonoma, “da noi mai condivisa - precisa Genestrone - che ha portato a un diradamento della frequentazione del centro storico, con rilevanti danni  alle attività commerciali”; gli aumenti della tassa di occupazione del suolo pubblico Tosap.

“Per tutto ciò – afferma perentoriamente Genestrone - non intendo desistere e continuerò a battermi per quella che, al di là di qualsiasi valutazione di tipo moralistico, ritengo sia una giusta causa a favore degli associati Confcommercio che, fino a diverse determinazioni legislative, stanno svolgendo attività pienamente legittime”.

el.ip.