Predisposto, dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il decreto attuativo per l’abolizione della vita tecnica degli impianti a fune italiani, che prevedeva un termine massimo dai 30 ai 60 anni, in base al tipo di impianto, oltre il quale era necessario sostituirli.
Il concetto di “vita tecnica” era stato introdotto dalla normativa italiana 30 anni fa (D.M. del 2 gennaio 1985). Nel 2000 l’Unione Europea aveva varato una Direttiva per definire i requisiti di sicurezza obbligatori negli impianti a fune che trasportano persone. L’Italia aveva recepito la Direttiva nel 2003 (Decreto legislativo n. 210), eliminando la scadenza per gli impianti costruiti dopo tale data e dotati di marchio CE, ma mantenendolo per tutti quelli precedenti.
“In pratica - proseguono Cirio e Costa - l’Italia aveva mantenuto un vincolo introdotto quasi 30 anni fa, aggiungendo per il nostro Paese un ulteriore obbligo a quelli richiesti dall’Europa. Con questo decreto, finalmente, è stata riequilibrata la situazione: viene garantita la sicurezza, ma senza penalizzare la competitività delle nostre imprese con aggravi burocratici e costi non necessari. Ora è importante che si proceda rapidamente agli ulteriori passaggi ed alla pubblicazione del decreto, perché alcuni impianti sono già in scadenza a fine anno”.
Gli impianti a fune in Italia sono più di 400, con un giro d’affari che sfiora un miliardo di euro, circa il 10% del valore dell’intero “sistema neve italiano” che nella passata stagione è salito a 10,1 miliardi di euro in crescita del+3,3% (Dati stagione 2014/2015 - Osservatorio Skipass Panorama Turismo/JFC tourism&management).